«Quando eravamo migranti»

di Alessandro Gatta
Nell’800 ci fu una grande migrazione all’estero anche da Manerba
Nell’800 ci fu una grande migrazione all’estero anche da Manerba
Nell’800 ci fu una grande migrazione all’estero anche da Manerba
Nell’800 ci fu una grande migrazione all’estero anche da Manerba

Non è più il tempo di statue e monumenti, anche se ce ne sono pure in provincia di Brescia: da Capovalle al capoluogo, ma dell’intitolazione di una via invece sì- A pochi giorni dall’articolo di Bresciaoggi che ricordava l’esodo degli emigrati di Manerba verso l’estero (ne partirono dal paese 50 in una sola giornata, il 22 settembre del 1986, e più di 300 in un solo anno) l’assessore ai Servizi sociali Giuliano Somensini sostiene l’ipotesi di intitolare una strada ai manerbesi che nei decenni hanno lasciato il paese in cerca di fortuna. Al momento è solo un’idea, ma se ne parlerà - conferma l’assessore - già dal prossimo anno». Anche il Garda è stata terra di emigrazione, sia alla fine dell’Ottocento, soprattutto verso il Nord e il Sud America, e in maniera minore verso l’Europa, che nel secondo dopoguerra del secolo scorso (in quel caso più verso Paesi europei come in particolare Belgio, Francia, Germania e Svizzera). Negli ultimi anni i ruoli si sono invertiti, e anche il Bresciano è diventata terra d’immigrazione: con riferimento ancora a Manerba, ad oggi sono 639 gli stranieri residenti (pari all’11,8% del totale degli abitanti, 5.414). Ma non mancano gli emigrati: 241 sono i manerbesi che si sono trasferiti all’estero, in gran parte in Argentina, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, Francia e Stati Uniti. Nella vicina Moniga, un paio d’anni fa, un gruppo di cittadini aveva inaugurato una sorta di censimento dei giovani (nati tra gli anni ’80 e ’90) andati all’estero per studio o lavoro: in tutto poco più di una ventina, di cui quasi dieci in una sola via. •

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