Quel vizio anti-italiano dei giornali di Germania

Il titolo della Bild: «L’Italia ammonisce di non tuffarsi nel Garda»
Il titolo della Bild: «L’Italia ammonisce di non tuffarsi nel Garda»
Il titolo della Bild: «L’Italia ammonisce di non tuffarsi nel Garda»
Il titolo della Bild: «L’Italia ammonisce di non tuffarsi nel Garda»

Senza andare a rispolverare la famosa copertina di Der Spiegel dell’ormai lontano 1977 in cui si ironizzava sulle vacanze in Italia, paese di «spaghetti e mafiosi», giusto la Bild nel luglio 2005 puntava l’indice contro i divieti sulle nostre spiagge che a suo dire avrebbero rovinato le vacanze dei connazionali: tutto «verboten» era messo in risalto, dalla birra al topless per finire con il gioco del pallone. Anche allora l’attacco aveva rischiato di riaprire vecchie polemiche: due anni prima l’allora cancelliere tedesco Gerard Schroeder aveva annullato le sue tradizionali vacanze in Italia, infuriato dalle accuse mosse ai turisti tedeschi dal sottosegretario leghista Stefano Stefani in un articolo sulla Padania. Poi come sempre, gli stessi turisti tedeschi avevano potuto constatare che la realtà era un po’ diversa da quella dipinta dal quotidiano, che ai tempi aveva una tiratura di quasi 4 milioni di copie. Più che divieti in verità, anche allora si trattava di consigli, nello specifico promossi dell'Associazione italiana stabilimenti balneari. Una sorta di decalogo, fra cui il suggerimento di non utilizzare bottiglie di vetro in spiaggia. E il Garda? Il lago, che ha nei tedeschi i suoi clienti più numerosi, è stato spesso attaccato da giornali tedeschi. Cinque anni fa venne messa in discussione la sostenibilità del modello turistico, per i numeri eccessivi di presenze in un ambiente delicato. Rilievi che stimolarono una riflessione. E fra l’altro i tedeschi hanno continuato ad amare il lago e ad arrivare numerosi. L.Sca.

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