Ruspe subito al lavoro per la nuova sede Anffas

di Luciano Scarpetta
Il cantiere nell’area ex Chimini  a Maderno dove sorgerà la nuova sede dell’Anffas
Il cantiere nell’area ex Chimini a Maderno dove sorgerà la nuova sede dell’Anffas
Il cantiere nell’area ex Chimini  a Maderno dove sorgerà la nuova sede dell’Anffas
Il cantiere nell’area ex Chimini a Maderno dove sorgerà la nuova sede dell’Anffas

Il cartellone all’ingresso del cantiere edile in fregio alla strada Gardesana e le ruspe al lavoro non lasciano ormai spazio alle supposizioni: da qualche giorno sono iniziati i lavori commissionati da Fobap/Anfass per traslocare la struttura assistenziale per disabili da Villa Zanardelli a Fasano, in un nuovo complesso collocato a Maderno, in via d’Annunzio, al posto dell’area Chimini che ha cessato l’attività. L’intervento privato avrà in ogni caso rilevanza pubblica per gli obiettivi degli amministratori e di particolare interesse sotto l'aspetto sociale: nella grande area a verde che deriverà dall’abbattimento delle serre in disuso, verrà infatti realizzato un parco pubblico, con accesso da via D’Annunzio, dalla Statale e da via Settembrini: un polmone verde disponibile a tutti e collegato al contesto urbano. L’operazione aveva subito in passato qualche rallentamento in merito ai parcheggi pertinenziali: l’amministrazione aveva chiesto maggior numero di posti auto grazie a un’autorimessa interrata e per questo motivo si è resa necessaria una variante progettuale. Nel dettaglio stiamo parlando di un’area di 5.400 metri quadrati sopra la quale verrà realizzata una residenza per disabili di due piani da 1.420 metri quadrati. A trasloco avvenuto, quale sarà la destinazione di Villa Zanardelli, la storica villa che prende il nome dal suo fondatore, Giuseppe Zanardelli, giurista bresciano, ministro e presidente del Consiglio che nel 1888 la edificò come sua dimora? Nell’autunno di un paio di anni fa, quando iniziarono a circolare le prime concrete voci del trasloco da Fasano a Maderno, la presidente della Fondazione Centro Studi di Toscolano, Giovanna Visintini, inviò insieme a numerosi insigni giuristi e studiosi in difesa della storicità dell’edificio, una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, per richiamare l'attenzione delle autorità sulla vicenda che riguarda la sorte della villa. L'auspicio dei firmatari della lettera è che la villa possa essere adibita ad un servizio pubblico preferibilmente culturale e che lo Stato o altro ente da questo individuato, possa acquisirne la proprietà. Nel corso degli ultimi anni si è molto parlato di presunti preliminari di compravendita del complesso monumentale vincolato dalla Soprintendenza e ora con l’inizio dei lavori per la nuova sede le voci sono inevitabilmente destinate a riprendere vigore. Resta soprattutto il dubbio: diverrà una dimora privata, o una struttura alberghiera con ricadute positive per posti di lavoro e indotto turistico? Nel frattempo la villa continua ad ospitare una cinquantina circa di persone, mentre un’altra quindicina trovano posto al distaccamento della CSS Irene Avanzini Fobap onlus alla frazione di Maclino. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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