Salvare capre e paesaggio Un dilemma sul Pizzocolo

di Luciano Scarpetta
Capre: 90 i capi allevati alla malgaLa strada per raggiungere Malga Valle è ormai quasi impraticabile: in auto si percorre con problemi di sicurezza
Capre: 90 i capi allevati alla malgaLa strada per raggiungere Malga Valle è ormai quasi impraticabile: in auto si percorre con problemi di sicurezza
Capre: 90 i capi allevati alla malgaLa strada per raggiungere Malga Valle è ormai quasi impraticabile: in auto si percorre con problemi di sicurezza
Capre: 90 i capi allevati alla malgaLa strada per raggiungere Malga Valle è ormai quasi impraticabile: in auto si percorre con problemi di sicurezza

Cementificare, o almeno asfaltare, per una volta al servizio di una buona causa. Lo chiede alla Soprintendenza il consigliere comunale di Toscolano Maderno Davide Boni, sostenendo la causa di un’amica che di mestiere alleva capre in località Malga Valle collocata sul Pizzocolo. Luogo difficilmente raggiungibile con l’attuale mulattiera, tanto da mettere a rischio l’attività stessa. «Lo scorso settembre – racconta Boni - chiesi per lettera un appuntamento a nome di una signora che conduce un’azienda agricola in malga, regolarmente affittata, il cui accesso avviene tramite una strada sterrata con pendenze in molti tratti superiori al 14%. Un tratto sul quale la Soprintendenza in passato ha espresso parere negativo alla cementificazione». Poiché il diniego alla sistemazione della strada preclude la possibilità di utilizzo della malga, il consigliere comunale ha chiesto un appuntamento per capire come poter realizzare degli interventi compatibili con i vincoli esistenti. Ad oggi però nessun appuntamento: solo generici impegni a trovarsi. «Una situazione se vogliamo anche paradossale: proprio l'istituzione deputata alla tutela del paesaggio, involontariamente finisce per ostacolare la possibilità del ritorno in malga per questa signora e le sue 90 capre impegnate a ripristinare il pascolo che era stato nei decenni inghiottito dal bosco». La condizione della strada è purtroppo tale da precludere il transito carrabile in sicurezza e per tale ragione la conduttrice fino ad ora ha portato «someggiando» a spalla i materiali necessari. «È chiaro che la Soprintendenza debba badare a cose più importanti - spiega Boni - ma anche questa lo è. Chi resta sulla montagna, come il pastore che vive in malga, merita risposte che si facciano carico di questa sua condizione particolare. La strada che conduce a Malgavalle è indubbiamente da tutelare, essendo uno dei pochi tratti rimasti non cementati, ma ciò non può avvenire al prezzo di rendere inagibile la malga per chi ha scelto di viverci senza snaturare il luogo. Quasi tutte le altre strade qui attorno sono state nel tempo cementate - fa notare in conclusione il consigliere comunale Boni -: sarebbe una beffa se proprio questa dovesse restare impraticabile». •.

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