Scavi su area vincolata Beffa all’ex «ecomostro»

Lo sbancamento sull’area dell’ex «ecomostro» di via Religione: è emerso che l’area era coperta da doppio vincolo monumentale e idrogeologico
Lo sbancamento sull’area dell’ex «ecomostro» di via Religione: è emerso che l’area era coperta da doppio vincolo monumentale e idrogeologico
Lo sbancamento sull’area dell’ex «ecomostro» di via Religione: è emerso che l’area era coperta da doppio vincolo monumentale e idrogeologico
Lo sbancamento sull’area dell’ex «ecomostro» di via Religione: è emerso che l’area era coperta da doppio vincolo monumentale e idrogeologico

Scavi su area vincolata e nella fascia di rispetto idrogeologico del torrente Toscolano: tutto per un errore procedurale nell’operazione avviata per demolire il cosiddetto «ecomostro» e ricostruire al suo posto un supermercato con ristorante. Sulla vicenda scatta pronta l’interrogazione del Centrodestra di Toscolano Maderno ( e di «Centro Comune») al termine dell’imponente sbancamento di via Religione, sull’ex complesso immobiliare mai terminato. A gettare nuova benzina sul fuoco è stata la nota dell’altro ieri da parte del municipio con la quale si comunicava un «aggiornamento» sui lavori di costruzione del nuovo complesso edilizio destinato a ospitare il nuovo supermercato e il ristorante superiore, oltre a due piani interrati di autorimesse. «Alcuni intoppi procedimentali e sorprese di cantiere hanno sin qui rallentato i lavori, che però ora dovrebbero riprendere con maggiore celerità», viene comunicato. Con quel «dovrebbero» al condizionale che stupisce. L’«intoppo» è una porzione di area sulla quale è emersa solo a scavi effettuati l’esistenza di un vincolo monumentale residuale, «nonostante tale area non avesse alcun pregio in tal senso», viene sottolineato. Gli uffici comunali, nell’aver riscontrato il vincolo, hanno dovuto annullare parzialmente il permesso di costruire per consentire la sola demolizione del fabbricato, ma non l’edificazione di quello nuovo. «Nel frattempo il ministero dei beni culturali ha ridefinito l’area del vincolo escludendo la porzione interessata dal progetto e quindi ora i lavori possono continuare, anche se è prevista una variante per escludere dall’edificio aree che possono essere incluse nella fascia di rispetto idrogeologico del fiume Toscolano». Per la cronaca gli scavi hanno anche portato alla luce alcune vecchie cisterne di idrocarburi schiacciate, non del tutto vuote, sotto l’edificio preesistente. «Al netto di tutte le procedure, cautele e sorprese – è l’auspicio dal municipio - ci si augura che l’operatore privato sappia condurre in porto questa operazione che ha come primario compito quello di riqualificare, portare decoro e funzionalità ad una zona sino a ieri estremamente degradata». A stretto giro la replica dei consiglieri comunali Alessio Campanardi, Giuliano Ivan Cappuccini e Teresa Maria Tranchida: «La mano destra non sa cosa fa la sinistra o forse l’amministrazione non sa cosa vuole. Ad oggi è infatti molto difficile capire cosa nascerà al posto del tanto sbandierato ecomostro: lo scavo che ora occupa quasi l’intera area, con quale permesso è stato realizzato se gli uffici comunali nell’aver riscontrato il vincolo hanno dovuto annullare parzialmente il permesso di costruire?». E ancora: «Se si pensa ad una variante per escludere dall’edificio aree incluse nella fascia di rispetto idrogeologico del fiume, vuol forse dire che l’attuale progetto e l’attuale scavo ricadono nelle fasce di rispetto del torrente Toscolano? E poi, quanto sarà, in definitiva, il volume che verrà realizzato?». Sono attese nuove puntate. •.

Suggerimenti