Sublacuale «blindata», l’allarme si è sgonfiato

di /// Cinzia Reboni
Un sub al lavoro sulla sublacuale
Un sub al lavoro sulla sublacuale
Un sub al lavoro sulla sublacuale
Un sub al lavoro sulla sublacuale

La condotta sublacuale è sicura dopo i costanti interventi di manutenzione, e la sua affidabilità è compatibile con il progetto del depuratore di Lonato, ritenuto il migliore. Il dossier di Acque Bresciane consegnato mercoledì all’Ato e pubblicato sul sito del gestore, smonta lo scenario di emergenza sulla tubatura fognaria sommersa affrescato dal Governo per giustificare la nomina del prefetto Attilio Visconti a commissario plenipotenziario dell’opera a cui spetterà insindacabilmente decidere dove realizzare il controverso impianto. La relazione sullo stato delle sublacuali Toscolano-Torri del Benaco, redatta al termine dei lavori di manutenzione svolti da marzo 2021, non lascia spazio a dubbi. «La tubatura sommersa presenta immobilità nel numero e nella gravità delle bioconcrezioni rispetto alle ispezioni del 2020». Acque Bresciane va oltre: «in base a tali risultanze, e in virtù della delicatezza dell’ambiente lacustre, è stato redatto un nuovo Piano di sicurezza, basato sui più moderni standard internazionali, prevedendo l’allestimento di un pontone permanente che consenta di ridurre i tempi dei futuri interventi, la programmazione entro fine anno delle prossime ispezioni - in origine previste per la primavera 2022 -, la redazione di un progetto di sostituzione dei due tratti più intaccati dalle concrezioni, con materiale in polietilene, nel caso di ripresa di proliferazione dei microrganismi responsabili delle bioconcrezioni». I tratti da sostituire - si precisa - potrebbero riguardare solo i primi 2,8 chilometri in corrispondenza dell’approdo di Toscolano e la connessione iperbarica dovrebbe avvenire orientativamente alla profondità di circa 190 metri. L’intervento di sostituzione dei soli tratti «critici» sarà contenuto entro 3 milioni di euro, e consentirà la definitiva messa in sicurezza della condotta fino alla sua dismissione definitiva, evitando gli onerosi e pericolosi interventi di manutenzione straordinaria, come quelli già eseguiti in condizioni emergenziali nel 2019 e 2021. Acque Bresciane precisa che «le condotte sublacuali dovranno in ogni caso essere dismesse, non essendo previsti nello schema di collettamento e depurazione della sponda veronese la raccolta e il trattamento dei reflui della sponda bresciana». Ma optare per la realizzazione del depuratore di Esenta, che richiede tempi marginalmente più lunghi, non metterà in pericolo la tenuta della condotta. Nel progetto di fattibilità tecnico-economica si legge che la differenza tra il costo di investimento per l’ipotesi Lonato rispetto al progetto Gavardo-Montichiari è «significativamente rilevante a favore del primo, con 132 milioni contro i 145 dell’ipotesi redatta nel 2019». Quanto alle tempistiche - altro nodo da sciogliere, secondo la Cabina di regia ministeriale - il cronoprogramma della soluzione Gavardo-Montichiari prevede uno sviluppo temporale «articolato in 6 anni, di cui i primi tre dedicati allo sviluppo progettuale e al rilascio delle autorizzazioni. La progettazione degli impianti di depurazione sarà sottoposta anche a procedure di Via che richiedono circa un anno, ma da momento che riguardano due impianti, potrebbe comportare ritardi autorizzativi che si ripercuoterebbero sull’iter progettuale complessivo». Rispetto al cronoprogramma della soluzione Lonato, «la soluzione Gavardo-Montichiari è più complessa dal punto di vista tecnico-operativo e finanziario, in quanto concentra oltre l’80% dei lavori nei primi 2 anni». La dismissione della condotta avverrebbe dopo 5 anni. Nel caso del depuratore centrale ad Esenta, «l’intero sviluppo temporale si articola in 8 anni, di cui i primi tre dedicati allo sviluppo progettuale e all’iter delle procedure. La fase realizzativa avrà una durata temporale complessiva di 5 anni, ma con benefici evidenti già dalla fine del secondo anno dall’inizio dei lavori». Secondo il cronoprogramma proposto, la dismissione della condotta sublacuale Toscolano-Torri avverrà in 7 anni.•.

Suggerimenti