Sui parcheggi contesi è sfida Municipio-privati «Ballano» 709 mila euro

di L.SCA.
Per il nuovo complesso in riva al lago emerge la «grana» parcheggi
Per il nuovo complesso in riva al lago emerge la «grana» parcheggi
Per il nuovo complesso in riva al lago emerge la «grana» parcheggi
Per il nuovo complesso in riva al lago emerge la «grana» parcheggi

C’è una diffida del Comune ai proprietari del «Pia Marta Hotel & Resort» di Maderno per i parcheggi da cedere al Comune stesso (ballano 700 mila euro) e l’avvio di un procedimento amministrativo per la porzione del fabbricato destinato ad albergo. LA SITUAZIONE è emersa in Consiglio comunale con l’interpellanza di Massimo Stucchi, capogruppo della civica Obiettivo Comune, per conoscere le iniziative del Comune riguardo alla situazione del complesso edilizio «Pia Marta». Sulla vicenda dei parcheggi l’obbligo di cessione deriva dalla convenzione urbanistica sottoscritta a fine 2010: con la realizzazione del complesso, l’operatore immobiliare deve cedere al Comune una porzione di autorimessa interrata paria 682 metri quadri e 27 posti auto. Dopo la fine lavori, il Comune ha chiesto l’adempimento dell’obbligo e la proprietà nel gennaio 2019 si è detta disposta alla cessione delle superfici, senza però dare seguito. Poi, dopo alcuni sopralluoghi comunali, sarebbero emerse carenze funzionali delle autorimesse a destinazione pubblica. In seguito la proprietà ha proposto il riscatto delle medesime e la perizia del 18 febbraio scorso ha stimato il valore a 709 mila euro. Per superare lo stallo, l’8 maggio il Comune ha diffidato la proprietà «a procedere con lo sdoppiamento degli impianti tecnologici che consentano poi di effettuare i collaudi ed adempiere alla convenzione, o procedere con la modifica della convenzione introducendo la possibilità di riscatto in luogo della cessione, al valore periziato». SULLA VICENDA invece dell’adeguamento sismico relativo alla ristrutturazione del fabbricato fronte lago destinato ad albergo, si è appreso invece che per la richiesta di agibilità venne depositato un collaudo attestante la corretta esecuzione delle opere in progetto, contestato però in seguito con un esposto dalla ditta esecutrice dei lavori per la non esecuzione e posa delle catene metalliche (tiranti) previste. Da qui l’avvio del procedimento amministrativo e l’apertura della notizia di reato da parte della Polizia Locale per quanto attiene la parte penale.

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