Sul controllo dei cinghiali due diverse «filosofie»

di L.SCA.
Cinghiali: problemi in alto Garda
Cinghiali: problemi in alto Garda
Cinghiali: problemi in alto Garda
Cinghiali: problemi in alto Garda

Torna d’attualità il problema cinghiali: dopo le recenti devastazioni in Val di Bondo a Tremosine all’agriturismo «Val d’Egoi» (e anche sul lago d’Iseo con il ferimento di un cercatore di funghi) gli animali sono sempre più numerosi e sempre più vicino alle zone abitate. COME FARE per provare a mitigare il pericolo? La questione è dibattuta in alto Garda, dove i territori cacciabili del parco sono divisi in due zone: una bassa zona B, la più estesa, e una alta, la A di maggior tutela, comprendente anche Magasa e Valvestino. In questa zona si effettuano prelievi di cinghiali dal 1 giugno al 31 gennaio di ogni anno mediante la caccia di selezione, mentre nella fascia bassa del parco i prelievi vengono effettuati con il metodo della braccata (con i cani) dal 1 ottobre fino al 31 dicembre. «Secondo noi – è la tesi di Silvano Orio, esponente di Tignale dell’associazione Anuu bresciana – si potrebbe concedere il prelievo selettivo su tutto il territorio e per l’intero periodo a disposizione. Certamente – continua – il prelievo in selezione non risolve in toto i problemi causati dal cinghiale, ma potrebbe migliorare la situazione per le persone che vedono i propri terreni, orti e campi coltivati devastati dal suide nei mesi estivi. Purtroppo il comitato di gestione del Comprensorio alpino di caccia C8 rifiuta di concedere il prelievo in selezione su tutto il Parco». MA LA POSIZIONE del Comprensorio C8 è diversa: «Trovare una soluzione nelle zone basse del parco richiede tempo, incontri e comunione d’intenti da parte di molti. Prossimamente ci sarà un incontro con la Comunità montana per trovare una soluzione condivisa». è quello che si augurano tutti, non solo gli addetti ai «lavori».

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