Tassa di soggiorno, bacchettate dal Tar

di A.GAT.
L’assessore Francesca Cerini
L’assessore Francesca Cerini
L’assessore Francesca Cerini
L’assessore Francesca Cerini

Colpo di scena dal Tar di Brescia, che ha dato ragione (in buona parte, con due motivi di ricorso accolti sui tre presentati) a Pierfrancesco De Simone, proprietario di una casa vacanze a Rivoltella che aveva impugnato la delibera sull’imposta di soggiorno, aumentata fino a 1,50 euro a notte solo per i Cav, le case e appartamenti per vacanze ad affitto breve, ma non per le altre strutture ricettive. Nella sentenza, pubblicata ieri, il Tar accoglie il ricorso giudicando di fatto illegittima la delibera della Giunta comunale, che quindi dovrà essere annullata «per la parte d’interesse in cui ha incrementato l’imposta dei Cav». Il ricorso di De Simone, contestava alla delibera di avere colpito solo una specifica tipologia di attività, «in aperta violazione dei principi costituzionali di uguaglianza, proporzionalità, gradualità e capacità contributiva». Dai giudici viene giudicato «fondato» proprio perché «stabilisce una tariffa per i Cav che prescinde da qualsiasi valutazione in merito al prezzo del soggiorno e, in via correlata, alla capacità di contribuzione degli utenti». Il Comune, che forse aveva fiutato la possibilità che il ricorso venisse accolto, nel marzo scorso aveva congelato i 60 mila euro di gettito extra previsti dalla delibera. Il Tar riconosce come fondata anche la «ritenuta sussistenza di una situazione di conflitto d’interesse rispetto alla materia oggetto di decisione» per l’assessore al turismo Francesca Cerini, albergatrice: «Non può essere disconosciuto - scrivono i giudici del Tar - come la proprietà di strutture alberghiere e la qualità di socio di società titolari di numerosi alberghi a Desenzano costituisca circostanza idonea a integrare la correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore, che imponeva quindi l’astensione dell’assessore». •

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