Tenta il suicidio, 89enne salvato in extremis

Provvidenziale il tempestivo intervento dei carabinieri
Provvidenziale il tempestivo intervento dei carabinieri
Provvidenziale il tempestivo intervento dei carabinieri
Provvidenziale il tempestivo intervento dei carabinieri

Alessandro Gatta Dramma sfiorato giovedì sera nei campi del Perlino di Manerba: un anziano di 89 anni ha cercato di togliersi la vita procurandosi varie ferite con un coltello da cucina, ma è stato salvato appena in tempo grazie al provvidenziale intervento dei carabinieri. L’allarme è stato lanciato intorno alle 18.30, quando una donna che stava camminando nella zona ha notato un’auto ferma sul ciglio della strada, in via delle Noveglie, accorgendosi dell’uomo seduto al posto di guida e in preda al folle raptus. LA SIGNORA ha subito allertato il 112: in pochi attimi i militari della stazione di Manerba, al servizio della compagnia di Salò, si erano già precipitati sul posto, accompagnati dall’automedica di Gavardo e da un’ambulanza dei Volontari del Garda. Vista la delicatezza della situazione, con tutte le cautele possibili, i carabinieri sono riusciti a disarmare l’anziano, classe 1930, portandogli via il coltello dalle mani. Sul corpo dell’89enne, che in quel momento appariva in stato confusionale, erano evidenti i segni delle ferite che si era inferto da solo, diversi tagli, ma fortunatamente non così profondi da mettere a rischio la sua vita. I sanitari hanno tamponato il più rapidamente possibile per poi ricoverarlo in ospedale a Gavardo, dove comunque l’anziano è arrivato in codice rosso. Le sue condizioni sono gravi, ma stabili. La vettura abbandonata nei campi è stata poi recuperata dai familiari, che nel contempo - negli attimi concitati del salvataggio - si erano già messi in contatto con i carabinieri, preoccupati perché l’anziano era uscito di casa senza dire a nessuno dove sarebbe andato e quando sarebbe tornato, segnalandone appunto l’allontanamento dalla abitazione che condivide con la moglie. Dal passato dell’uomo riemergono alcuni trascorsi clinici legati alla depressione, un fantasma che sembrava però scomparso. Un compagno di vita perfido e silenzioso, ma che a quanto pare si era solo assopito, forse risvegliato all’improvviso da questa quotidiana condizione di eterna sospensione, tutti chiusi in casa e spaventati da un nemico tanto invisibile quanto pericoloso. Aveva deciso di farla finita, nel crepuscolo di una strada vuota che sarebbe potuta diventare il tragico teatro del suo ultimo e solitario addio: non è andata così, per fortuna, grazie alla prontezza dei militari chiamati per salvare una vita. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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