Turismo, il Garda ora viaggia a due velocità

di Luciano Scarpetta
La modella Irina Shayk sul  Garda: sempre più vip internazionali decidono di soggiornare sul lago Limonaie e Vittoriale stanno stregando gli ospiti orientali
La modella Irina Shayk sul Garda: sempre più vip internazionali decidono di soggiornare sul lago Limonaie e Vittoriale stanno stregando gli ospiti orientali
La modella Irina Shayk sul  Garda: sempre più vip internazionali decidono di soggiornare sul lago Limonaie e Vittoriale stanno stregando gli ospiti orientali
La modella Irina Shayk sul Garda: sempre più vip internazionali decidono di soggiornare sul lago Limonaie e Vittoriale stanno stregando gli ospiti orientali

Il lago è lo stesso, ma le tipologie dell’accoglienza e dei servizi cambiano. E così sul Garda condiviso da tre provincie si materializza un turismo a due velocità. Almeno questa è l’impressione che si ricava, dopo due terzi d’estate, confrontando i dati che affiorano dagli uffici tributi comunali alle prese con l’imposta di soggiorno e dai commenti sulle tendenze raccolti dagli esperti di settore. Da sponda a sponda, in effetti, le presenze variano anche significativamente in base dell’offerta turistica. L’alto Garda bresciano, patria del turismo di qualità e delle seconde case, regge la concorrenza limitando le perdite causate dalla riapertura dei mercati mediterranei. Non è così in altri borghi rivieraschi soprattutto della sponda veronese, dove si lavora soprattutto sui grandi numeri; su un turismo più popolare ora in sofferenza per l’attrazione esercitata dalle mete croate, albanesi, spagnole e greche. Qui le perdite si attestano al -10%, «anche perché da loro - commenta il direttore del Consorzio turistico Garda Lombardia Marco Girardi - c’è poco alberghiero rispetto alla sponda bresciana. Oltre il 60% della ricettività è extra alberghiera, da campeggi soprattutto, concentrati in borghi come Bardolino, Lazise e Peschiera. I trentini invece se la stanno cavando bene puntando sulla collaudata formula degli eventi e dello sport». DETTO nei giorni scorsi del sorpasso bresciano di Limone su Sirmione in termini di presenze e della tenuta di Tignale grazie ai pacchetti famiglia e alle iniziative enogastronomiche, altre conferme stagionali arrivano dalla città giardino di Gardone Riviera. Secondo i dati dell’imposta di soggiorno aggiornati a fine luglio, i pernottamenti rimangono sostanzialmente immutati rispetto alla stagione precedente, con un lieve aumento degli incassi, passati da 239 mila a 246 mila euro. «In una stagione come questa caratterizzata dalla ripresa di altri mercati - è l’analisi del vicesindaco e assessore al Turismo Gianpietro Seresina - siamo molto soddisfatti dai riscontri dell’imposta di soggiorno». È poi interessante evidenziare la diminuzione degli incassi in termini percentuali nelle strutture agrituristiche (-5%) e negli alberghi a 2 e 3 stelle (rispettivamente -36% e 19%), il tutto però compensato dagli introiti degli alberghi a 4 stelle (9 sul territorio gardonese per circa 800 posti letto) e dei 5 hotel a 5 stelle (di cui uno «lusso») con circa 300 posti letto. Qui gli aumenti sono rispettivamente dell’8 e dell’11 per cento, a conferma della tendenza sempre più selettiva in questa zona della riviera, indirizzata verso la ricerca del particolare e dell’originale guardando all’alta qualità. Analizzando i dati si potrebbe pensare che la classe media non va in vacanza sul Garda. Ci va invece, magari per periodi relativamente brevi, e soprattutto in quei paesi caratterizzati da un entroterra molto vasto, dalle case vacanze e, in parte, da quell’abusivismo messo in luce dai recenti dati nazionali della Guardia di finanza. •

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