REZZATO

«Discariche, pressing sconcertante»

Claudia Terzi sulla Castella: «Siamo attenti al territorio ma sugli iter amministrativi nessuna ingerenza politica»
L'assessore Claudia Terzi
L'assessore Claudia Terzi
L'assessore Claudia Terzi
L'assessore Claudia Terzi

Alla vigilia della Conferenza dei servizi che martedì a Milano deciderà il destino delle controverse discariche Bosco Stella e Castella, la Regione resta nel mirino di Comuni e comitati. Sotto accusa - nel caso del progetto previsto nell'enclave fra Rezzato, Brescia e Castenedolo in seno al nascente Parco delle cave - è finita la riapertura dell'iter autorizzativo decisa dal Pirellone. Garda Uno, a fronte del preavviso di rigetto della richiesta di aprire un «cimitero» di 2 milioni di metri cubi di rifiuti, con annesso impianto di trattamento di scarti speciali non pericolosi, ha modificato il progetto, riaprendo di fatto la partita. Dopo la mobilitazione del comitato CoDiSa e l'affondo contro il Pirellone dagli amministratori dei tre Comuni coinvolti dal progetto, la replica dell'assessore regionale all'Ambiente, Claudia Terzi, non si è fatta attendere.«È sconcertante che mi vengano chieste pressioni politiche su procedimenti amministrativi - osserva Claudia Terzi facendo riferimento al pressing dell'assessore all'Ambiente della Loggia, Gianluigi Fondra, e degli amministratori di Rezzato e Castenedolo -. La Regione "parla" per atti legislativi e amministrativi. La programmazione e l'indirizzo del nuovo Prgr sono chiari, ma non mi si può chiedere di anticipare l'esito di una procedura».Gli atti legislativi e amministrativi cui fa riferimento l'assessore Terzi altro non sono che «l'inevitabilità di un atto dovuto», secondo il quale, dietro la presentazione di una modifica alla domanda originaria, la Regione non può non prendere il considerazione la documentazione e i nuovi elementi in essa contenuti.L'indignazione innescata dalla riapertura dell'iter della Castella («riavviare la calendarizzazione significa che l'avviso di diniego non era valido, e che il pre-ultimatum della Regione era poco credibile», ha rimarcato Gianluigi Fondra), è rivolta soprattutto alla Regione. «Perchè dopo il veto posto a novembre 2014 da Milano, vagliati gli atti e la documentazione presentata da Arpa, Asl, Comuni e associazioni ambientaliste, ora si ritorna a parlare di discarica a Rezzato?», ha sottolineato il vicesindaco del paese dell'hinterland, Emanuela Ogna.«Ringrazio gli amministratori del territorio, che sono disposta a vedere anche tutti i mesi, per le loro sollecitazioni», replica laconicamente Claudia Terzi. Rimandando qualsiasi altro commento all'esito della Conferenza dei servizi. Ma non c'è solo la Castella a minacciare il Parco delle Cave: sulla stessa area incombe l'ampliamento di una cava e l'apertura di un bitumificio. Entrambe le operazioni sono in fase di autorizzazione.oC.REB.

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