Nella fattoria didattica aspettano una rinascita

Nave  Gli asini utilizzati come compagni di gioco e strumenti educativi dall’associazione «Zampamano»
Nave Gli asini utilizzati come compagni di gioco e strumenti educativi dall’associazione «Zampamano»
Nave  Gli asini utilizzati come compagni di gioco e strumenti educativi dall’associazione «Zampamano»
Nave Gli asini utilizzati come compagni di gioco e strumenti educativi dall’associazione «Zampamano»

La pandemia sta colpendo duro l’intero sistema economico, ma indubbiamene ci sono settori più malconci. Su turismo, ristorazione, servizi alla persona e commercio si sono già spese tante parole, ma si parla poco o nulla di realtà come le aziende agricole che operano come fattorie didattiche. Solitamente piccole realtà che lavorano col territorio, le scuole e i grest estivi e che ormai da un anno sono ferme. A Nave, per esempio, c’è l’associazione Zampamano che organizza attività con sette asini. Dall’inizio della pandemia gli animali sono entrati in azione solo per i campi estivi dell’anno scorso, ma in forma ridotta: gruppi di 7 bambini rispetto alla ventina delle precedenti edizioni. Quest’anno? Ci si riprova: le preiscrizioni sono già aperte per l’estate 2021, in attesa di conoscere le direttive da rispettare. «Strutturiamo progetti sociali in cui l’asino è protagonista - raccontano i volontari -. Ci appoggiamo a professionisti che riteniamo possano offrire un servizio serio senza lasciare nulla al caso». Dietro l’associazione c’è infatti un progetto seguito dal coadiutore dell’asino e psicomotricista Riccardo Casari, che dal 2006 lavora con questi animali realizzando progetti educativi e ricreativi dedicati alla socializzazione. «La mia attività si svolge secondo un approccio psicomotorio in cui la relazione è il cardine essenziale ed il gioco è lo strumento principale di lavoro - spiega l’esperto -. L’asino diventa il compagno di gioco con cui creare una relazione e il benessere che ne deriva favorisce la comunicazione, verbale e non». Ora si guarda ai prossimi mesi, sperando che gli asini possano tornare a incontrare i bambini. «La scorsa estate fino a 5 giorni prima dell’inizio dei campi non si sapeva nulla - ricorda Casari -. Poi ci siamo organizzati per fare tutto nel rispetto delle regole». Casari e i suoi animali collaborano con le cooperative Cvl di Lumezzane e Futura di Nave e con altre realtà della città, ma dall’inizio dell’emergenza anche le comunità per disabili hanno altre priorità.•.

Suggerimenti