Molti lo detestano, soprattutto nel centrosinistra, ma a Matteo Renzi va riconosciuta una grande capacità di saper sparigliare le carte e di essere determinante nella definizione degli assetti politici al di là dello scarso peso elettorale del suo partito. Una caratteristica propria degli outsider, che è invece difficile rintracciare nell’attuale segretario del Pd Enrico Letta. Le tracce di questo profilo si ritrovano nell’ultimo libro di Renzi «Controcorrente», edito da Piemme in libreria da pochi giorni. E sarà lui stesso a presentarlo domani in un incontro pubblico in programma alle 21.30 a Castenedolo nel parco di Villa Fanti-Rovetta in via Garibaldi 21. L’ex premier e segretario del partito Italia Viva racconta in queste pagine di come abbia deciso di mandare a casa Conte aprendo una nuova fase politica. Nella quarta di copertina, Renzi stesso spiega come la sua mossa politica sia stata ritenuta folle e irresponsabile e come le sue ragioni fossero in realtà guidate da ben altri propositi. Ad esempio, quello di cambiare passo sui vaccini, sull’economia e sullo stesso futuro del paese con il quale Renzi sostiene di non poter certo scherzare. La mancata fiducia al governo Conte II è stata dettata dalla convinzione che l’Italia necessitasse di una svolta strutturale per il futuro guidata da un nuovo premier che potesse essere più adeguato a traghettare il paese verso nuovi orizzonti. Renzi reputa quindi Mario Draghi molto più adeguato per questo obiettivo e lo spiega precisamente nel suo libro senza tralasciare il racconto dettagliato delle varie fasi della crisi politica dal suo punto di vista, in modo tale da dare a tutti la possibilità di capire maggiormente le sue scelte solo dopo aver riflettuto sulle motivazioni per le quali sono state prese. La sua è stata una scelta politica controcorrente, non a caso avversata proprio dal suo ex partito, il Pd. Proprio da questa parola nasce il titolo del libro, per dare al lettore l’idea che la politica renziana sia questo: un grande sforzo contro la banalità e l’omologazione politica. «Controcorrente» ha sicuramente il pregio di fornire un resoconto di una crisi politica dal punto di vista di uno dei suoi protagonisti per quanto i giudizi sul suo conto possano essere positivi o negativi. Ma il libro non risparmia critiche anche a Conte e Salvini, giusto per sgombrare il campo da chi paventa un possibile avvicinamento del leader di Italia Viva alle posizioni della Lega. Gli elementi di interesse nell’incontro dì lunedì non mancheranno.•. P.C.