REZZATO

Volontari al lavoro: un centinaio di donne vivono l'integrazione

Dalla soluzione di bisogni sociali a incontri di formazione e conviviali

Percorsi di cittadinanza partecipata, proposte di coinvolgimento di nuove cittadine tramite esperienze di associazionismo. Era il titolo del bando volontariato 2014 del Csv di Brescia e Fondazione Cariplo dal quale è scaturito il finanziamento per dare corpo al progetto «Bambine e bambini del mondo» onlus con Rezzato ente capofila e con partner il Comune, l'Istituto comprensivo locale, le associazioni «Non solo noi», «Amici della casa di riposo Evaristo Almici» l'azienda Speciale Evaristo Almici e l'Auser.
Dal lavoro di sinergia sono nate proposte concrete rivolte a famiglie immigrate e in condizioni di vulnerabilità. Finalità delle iniziative messe in campo: integrazione, dialogo, confronto, partecipazione per creare una nuova cittadinanza attiva.
Un percorso che coinvolge 98 donne e relative famiglie di nazionalità diverse: egiziana, marocchina, indiana e pakistana. Una rete inedita, nata per rispondere con servizi ai bisogni emersi da uno studio del contesto territoriale.
Le risposte alle esigenze sociali ci sono state, così come il crearsi di relazioni fiduciarie, reciprocità, solidarietà che hanno innescato un ciclo virtuoso ed in continua espansione. Laboratori, servizio baby sytter, spazio compiti, corsi di lingua e progetti come «noi nonne», «gioielli all'uncinetto», «orti sociali» e manutenzioni casalinghe. Non mancano gli incontri di formazione e le occasioni conviviali e ricreative.
Parole all'unisono per i coordinatori del progetto: Elsa Pasotti, presidente dell'associazione Bababmondo ha sottolineato «l'importanza del creare consapevolezza per un volontariato attivo». Il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Alessandra Rossini ha ribadito come «pur tra difficoltà il cammino condiviso sta funzionando bene grazie all'operato degli insegnanti e delle associazioni coinvolte». Stefania Mosconi, direttore generale dell'azienda speciale Evaristo Almici ha affermato «che il massimo impegno profuso a sostenere il progetto è scaturito dal dovere di restituire qualcosa al territorio». L'assessore alla Cultura Claudio Donneschi ha concluso sostenendo che «il percorso intrapreso è una buona pratica da far crescere, viste anche la passione e la competenza non comuni a tutte le associazioni a creare quel valore aggiunto scaturito dal sodalizio».A.SCA.

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