I vandali travestiti
da visitatori
stanno devastando le Torbiere

di Alessandro Romele
Scritte volgari e minacciose imbrattano sistematicamente i segnaliUn sacchetto pieno di immondizia abbandonato sulla riva della delicatissima zona umida del SebinoI resti di party al alto tasso alcolico sfregiano l’area di bird watching Le reti vengono  abbattute per entrare nelle zone vietate
Scritte volgari e minacciose imbrattano sistematicamente i segnaliUn sacchetto pieno di immondizia abbandonato sulla riva della delicatissima zona umida del SebinoI resti di party al alto tasso alcolico sfregiano l’area di bird watching Le reti vengono abbattute per entrare nelle zone vietate
Scritte volgari e minacciose imbrattano sistematicamente i segnaliUn sacchetto pieno di immondizia abbandonato sulla riva della delicatissima zona umida del SebinoI resti di party al alto tasso alcolico sfregiano l’area di bird watching Le reti vengono  abbattute per entrare nelle zone vietate
Scritte volgari e minacciose imbrattano sistematicamente i segnaliUn sacchetto pieno di immondizia abbandonato sulla riva della delicatissima zona umida del SebinoI resti di party al alto tasso alcolico sfregiano l’area di bird watching Le reti vengono abbattute per entrare nelle zone vietate

Bottiglie di vetro sedimentate tra i canneti e i sentieri alberati, sacchi pieni di immondizia sparsi ovunque come se un aereo militare proveniente da una discarica avesse «bombardato» la zona con la pattumiera, parcheggio «selvaggio» nelle aree vietate al traffico, mascherine e guanti disseminati lungo i sentieri percorsi e scritte con minaccia e volgarità che profanano il tempio della natura. Per non parlare dei droni che sorvolano l’oasi infastidendo la fauna, dei campeggiatori abusivi e dei pescatori di frodo. LE TORBIERE sono ostaggio di un’inciviltà sempre più diffusa. Il fenomeno si era manifestato in passato, ma dalla fine del lockdown la situazione è diventata davvero ingestibile, non solo o megli non tanto sul fronte del rispetto delle misure anticontagio. «Accentuare la vocazione turistica della Riserva è stato un grave errore di strategia – sottolinea Silvio Parzanini, coordinatore del Circolo Legambiente Franciacorta –. Gli equilibri delle Torbiere sono troppo fragili e vulnerabili per sostenere l’impatto di massa dei visitatori. Era necessario tutelare con rigore l'avifauna e i tesori naturalistici, obiettivi difficili da raggiungere quando un luogo viene preso d’assalto: la maggioranza delle persone approda all’oasi ha scambiato la Riserva come un parco giochi». Serve voltare pagina, secondo le associazioni ambientaliste, anche dal punto di vista della governance dell'ente. «L'UNIONE EUROPEA finanzia la valorizzazione delle zone umide – ha confermato Parzanini – ma i fondi restano bloccati a Roma. E questo è un problema. Serve una sorveglianza efficace, in grado di arginare il problema, altrimenti sarà sempre peggio. Bisogna valorizzare un’unicum come quello della zona umida senza devastarlo». PROVAGLIO, ISEO e Corte Franca sono meta nei week end di migliaia di escursionisti: «Spesso – continua il presidente di Legambiente Franciacorta – arrivano armati di sdraio, ombrelloni, frigo portatili come se dovessero andare in spiaggia. Ormai non ci stupiamo più di nulla. Più che ribadire che questo non è un parco dei divertimenti, possiamo fare poco. La risposta che ci viene data è sempre quella: tanto – dicono i turisti – non c'è nessuno che controlla». Il presidente del Consorzio di gestione della Riserva, Gianbattista Bosio, pur condividendo lo sconcerto per gli episodi registrati, ha assicurato che la soluzione arriverà a breve. «Ho parlato sia con la Provincia di Brescia che con la Prefettura – conferma il presidente – ed ho avuto rassicurazioni in merito. A breve, verrà trovata una soluzione sulla questione delle Guardie ecologiche volontarie, che verrà sbloccata forse già nei prossimi giorni: entreranno in servizio, e faranno da deterrente alle diverse criticità registrate». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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