La plastica come la
peste devasta i
canneti del lago

di Alessandro Romele
Dalla melma sono affiorati anche mobili e bidoni dell’immondizia
Dalla melma sono affiorati anche mobili e bidoni dell’immondizia
Dalla melma sono affiorati anche mobili e bidoni dell’immondizia
Dalla melma sono affiorati anche mobili e bidoni dell’immondizia

Una foresta «tossica» di scorie di plastica e liquami sedimentati sta uccidendo i canneti alla foce del fiume Oglio. Dopo l’inquinamento delle Lamette delle Torbiere e l’imponente discarica di gomma adagiata sul fondale del lago di Iseo, l’ennesimo sfregio ambientale al Sebino è stato scoperto dai volontari dell’associazione di Pisogne Together Lake Natura, nel corso di una serie di ricognizioni in canoa. TRA COSTA VOLPINO e Pisogne si sono trovati davanti uno sfacelo: le correnti del lago hanno fatto depositare cumuli di bottiglie e borsine, contenitori grandi e piccoli, oggetti dell’uso quotidiano e persino ante di mobili e componenti di elettrodomestici. Gli scarti stratificati, spesso cementato da liquami sedimentati e fango, rimangono imprigionato tra le canne e sulla riva del lago. Si è formata così una sorta di crosta galleggiante di scorie. I volontari organizzano settimanalmente opere di pulizia, ma la situazione è grave. «Abbiamo scoperto la situazione durante un’uscita in kayak – spiega Nicoletta Liguigli, la portavoce dell’associazione ambientalista – e subito ci siamo messi all’opera. C’è davvero di tutto: molto materiale è portato dal lago, ma tanto è depositato dall’uomo, che trova qui un posto nascosto agli occhi di tutti, non facile da raggiungere e quindi ottimo per abbandonare rifiuti. Abbiamo portato via decine e decine di sacchi contenenti plastica e microplastica». LA SITUAZIONE, fatte le debite proporzioni, pare la stessa delle Torbiere del Sebino: anche qui, in anni e anni, il materiale si è accumulato tra i canneti, stratificando e danneggiando flora e fauna acquatica. Per liberare la foce dell’Oglio dalla plastica serve un intervento istituzionale e soprattutto risorse dedicate. «Ci sono già dei progetti varati in passato – ammette Nicoletta Liguigli –, ma nessuno sembra calibrato all’entità del danno ambientale riscontrato tra Costa Volpino e Pisogne. E fra l’altro anche le operazioni di bonifica previste sembrano bloccate. Da parte nostra, assicuriamo appoggio ed impegno, oltre a ore di lavoro per liberare quest’area dalla plastica che la sta soffocando». L’Associazione, nel corso del tempo, è diventato un punto di riferimento per tante persone che hanno a cuore il territorio e la sua tutela: il gruppo è composto da una trentina di volontari che spendono il loro tempo in favore dell’ambiente. La collaborazione con le scuole è un’azione importante, e sempre più Istituti chiedono di incontrare Together Lake. A questo proposito, giovedì a Pisogne, la Sala De Lisi ospiterà un convegno, dal titolo «Rifiuti a spasso, cuori spezzati». Alla tavola rotonda che si apre alle 20,30 partecipano Elena Joli, docente di fisica e ricercatrice, Fabio Dalmonte, ingegnere specializzato in gestione dei rifiuti, Enrico De Tavonatti, presidente della Società Servizi Comunali e Luca Piccinelli, ingegnere per l’ambiente e il territorio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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