Raid in ospedale,
spariscono
due endoscopi

di Giancarlo Chiari
L’ospedale «Mellini» di Chiari
L’ospedale «Mellini» di Chiari
L’ospedale «Mellini» di Chiari
L’ospedale «Mellini» di Chiari

Un colpo su commissione studiato in ogni piccolo dettaglio. Non si può del resto improvvisare il furto di due endoscopi in un ospedale. I ladri entrati in azione al «Mellino Mellini» di Chiari si sono mossi con la disinvoltura di medici e infermieri al punto da far ritenere che possano avere avuto qualche basista.


DOPO AVER FORZATO la porta, forse con un grosso cacciavite, i responsabili hanno raggiunto l’armadio sterile dove erano conservati gli endoscopi. Venerdì pomeriggio, finiti gli esami. i due Olympus erano stati collocati nei nuovi armadi che garantiscono sterilità e igiene, e dove in caso di urgenze possono essere recuperati dai sanitari. Il furto è avvenuto domenica notte, ma è stato scoperto solo lunedì mattina dai medici. «Si tratta con ogni probabilità di un furto su commissione - conferma Mauro Borelli, direttore generale dell’Asst Mellini - preparato a tavolino: i due endoscopi Olympus, ritenuti tra i migliori, sono tra i più costosi e ricercati». Il valore delle attrezzature mediche rubate supera i 200 mila euro. «Li avevamo acquistati lo scorso anno su richiesta dell’équipe e del primario di chirurgia Maurizio Giovannetti - racconta Mauro Borelli -. Dopo l’uso erano custoditi con cura in un armadio asettico. I ladri penetrati nel reparto deserto forzando l’ingresso non hanno faticato a portarli via, le due valigette pesano meno di 10 chili. Essendo tra i migliori sul mercato, temo siano già stati consegnati a chi deve avere commissionato un furto di questo genere». Le indagini sono affidate ai carabinieri di Chiari che hanno raccolto indizi e reperti durante il un accurato sopralluogo. L’attenzione si punterà nelle prossime ore soprattutto sui potenziali canali di ricettazione delle sofisticate attrezzature diagnostiche. Non si esclude tuttavia possano già essere state rivendute all’estero.


«COME AZIENDA ci siamo subito preoccupati di garantire la piena funzionalità del reparto per consentire la visita e l’esame ai pazienti che si erano già prenotati - spiega Borelli -. Chiedendo il reintegro degli strumenti alla Regione, l’azienda provvederà a rimpiazzarli al più presto, per tutelare gli utenti». Mauro Borelli, che tra qualche settimana aprirà il nuovo pronto soccorso di Iseo, ha precisato che il rimpiazzo dell’attrezzatura avverrà in tempi rapidi e il prestito degli strumenti di Orzinuovi e di Iseo, per far fronte alle visite prenotate a Chiari, dove si trova la chirurgia, non pregiudica l’attività dei due nosocomi che, come il «Mellino Mellini», dispongono di strumenti di riserva.


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