il caso

Bastonate tra vicini a Palazzolo: tre feriti e un arresto

di Giancarlo Chiari Simona Duci
In prognosi riservata un ragazzo che insieme alla madre ha reagito all'aggressione di un 62enne che ora si trova in carcere
Il cantiere teatro dell’epilogo tra due famiglie di marocchini residenti nella palazzina dell’Aler di Palazzolo
Il cantiere teatro dell’epilogo tra due famiglie di marocchini residenti nella palazzina dell’Aler di Palazzolo
Il cantiere teatro dell’epilogo tra due famiglie di marocchini residenti nella palazzina dell’Aler di Palazzolo
Il cantiere teatro dell’epilogo tra due famiglie di marocchini residenti nella palazzina dell’Aler di Palazzolo

Insulti, minacce, offese e dispetti. La difficile convivenza nel condominio Aler di Palazzolo tra due famiglie di origine marocchine è sfociata ieri mattina in un’esplosione di violenza. Lui, 62enne single, ha atteso madre e figlio, suoi vicini di casa sul pianerottolo armato di un bastone. Il giovane di 20 anni ha reagito spingendo l’aggressore e facendolo cadere dalle scale. Madre e figlio hanno poi cercato di mettersi in salvo nel cantiere aperto nel piazzale del condominio del rione De Gasperi, ma sono stati raggiunti dal 62enne. La rissa è degenerata e i contendenti hanno usato per difendere e offendere degli attrezzi da lavoro. A riportare la calma l’intervento di due pattuglie dei carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Chiari. Hanno trovato il ragazzo di 20 anni sanguinante a terra, la mamma di 54anni con profondi segni al volto, ma anche il 62enne era ferito. Il giovane è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Bergamo Papa Giovanni XXIII dove è ricoverato in prognosi riservata per un trauma cranico. Non sarebbe in pericolo di vita. La madre è stata accolta al Civile: ha riportato contusioni ed ecchimosi che guariranno in 60 giorni. E sempre nel presidio ospedaliero cittadino è stato ricoverato l’aggressore piantonato dai carabinieri dopo l’arresto con l’accusa di rissa aggravata e lesioni gravi. L'uomo ha trascorso la notte in carcere. Questa mattina  è stato  convalidato  l'arresto ed è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di firma in attesa del processo che è stato aggiornato al 20 maggio. 

Stando ai primi riscontri delle forze dell’ordine avrebbe infierito sul 20enne quando era già a terra colpendolo con diverse bastonate alla testa. Denunciati a piede libero anche madre e figlio che devono rispondere di rissa aggravata. Dietro l’episodio, si nasconderebbe il rapporto logorato tra le due famiglie, scandito da dispetti e insulti. Ma gli inquirenti continuano a scavare per fare piena luce sul movente. I residenti della zona sono rimasti sconvolti dalla ferocia della rissa. «Sentivamo delle urla selvagge provenire dal cantiere», racconta una persona che stava rincasando al momento dell’aggressione. Sul marmo bianco di quasi tutti i gradini sono rimaste le macchie di sangue a testimoniare la durezza dello scontro. «Non è la prima volta che litigavano - racconta un inquilino della palazzina -. L’Aler aveva minacciato di sfrattarli, ma non è servito a nulla. Hanno continuato a creare problemi. Forse sarebbe stato più opportuno spostare una famiglia in un altro appartamento risolvendo la questione in un modo più semplice». Ieri alle 7,30 la situazione è degenerata. Conclusi i primi accertamenti, i volontari allertati dai carabinieri hanno provveduto a recuperare e prendersi cura di un pitbull e un gatto di proprietà delle persone finite al centro della rissa.•.

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