Botteghe storiche sul podio: «Un presidio delle tradizioni»

di Alessandro Romele
La ferramenta di Paola Clerici ereditata dal padre è stata aperta nel 1967La macelleria Gervasoni ha aperto i battenti nel lontano 1880
La ferramenta di Paola Clerici ereditata dal padre è stata aperta nel 1967La macelleria Gervasoni ha aperto i battenti nel lontano 1880
La ferramenta di Paola Clerici ereditata dal padre è stata aperta nel 1967La macelleria Gervasoni ha aperto i battenti nel lontano 1880
La ferramenta di Paola Clerici ereditata dal padre è stata aperta nel 1967La macelleria Gervasoni ha aperto i battenti nel lontano 1880

Nell’epoca di Amazon e delle spedizioni veloci, degli ordini on line e dell’e-commerce, resistono, a fatica, ma con impegno e dedizione, soprattutto grazie ad una grandissima passione, i piccoli negozi nei centri storici dei paesi. Attività di famiglia, tramandate e passate dal padre ai figli: rappresentano un motore per l’economia locale, fornendo servizi immediati e di sicura qualità. DA ANNI, Regione Lombardia premia queste imprese. A Sulzano l’Amministrazione del sindaco Paola Pezzotti ne ha individuate 5, tutte sono state giudicate meritevoli dal Pirellone. Un record per la Provincia di Brescia, che in totale quest’anno ne conta 28. Sulla Via Cesare Battisti apre la Macelleria Gervasoni, la più antica, dal 1880, gestita da Michele Gervasoni; di fronte, sull’altro lato della strada, la Ferramenta di Paola Clerici, ereditata dal padre che la inaugurò nel 1967. A pochi passi, fa bella mostra di sè la Gioielleria orologeria Ottica Boschetti, gestita da Luigi e dalla moglie Carla, aperta nel 1968; Bruna Moretti propone «Tutto per la casa» nel suo negozio di Via Dante Alighieri, cha ha compiuto 52 anni da poco. Infine, sulla Via Tassano, il Mobilificio Bettoni, condotto da Gabriele, Giuseppe e dal padre Bruno: per loro, 53 anni di attività. «Si tratta di realtà di altissimo valore - sottolinea il vice sindaco Ida Bottanelli - l’invito è di rivalutare tali attività, incentivarle con i nostri acquisti e riscoprirle. Vi si trovano prodotti e maestranze legati al territorio, lavorati da artigiani locali. Sono certamente di altissima qualità, e parte di una filiera più controllata di quelle industriali. Cosa da non sottovalutare creano socializzazione, diventando dei veri e propri punti di aggregazione». Non finisce qui: l’amministrazione ha già in mente un progetto di valorizzazione delle botteghe storiche: «È nostra intenzione – spiega - creare una cartina turistica che permetta di esplorare un apposito percorso, studiato ad hoc, che valorizzi anche i negozi della filiera agroalimentare, oltre a questi storici: legare le attività commerciali al turismo è un obiettivo affascinante, oltre che molto interessante. Potrebbe rappresentare il futuro per un territorio come il Sebino». La cerimonia di premiazione domani in Regione. •

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