Cantieri sicuri, la rete è a prova di «bomba»

di Giuseppe Zani
La gru si accinge a scaricare sulla rete la «palla» da un quintaleLa struttura di sicurezza realizzata per i test al porto di Siviano
La gru si accinge a scaricare sulla rete la «palla» da un quintaleLa struttura di sicurezza realizzata per i test al porto di Siviano
La gru si accinge a scaricare sulla rete la «palla» da un quintaleLa struttura di sicurezza realizzata per i test al porto di Siviano
La gru si accinge a scaricare sulla rete la «palla» da un quintaleLa struttura di sicurezza realizzata per i test al porto di Siviano

La palla da un quintale è trainata in alto da una gru, viene sganciata da varie altezze ma non schianta né sfascia nulla: invariabilmente finisce per rimbalzare, prima di slancio, poi dolcemente, senza toccare terra, nella rete di sicurezza stesa sotto. È questo il sito di prova de «La Rete srl», al Porto di Siviano, a Montisola, dove si stanno testando le reti di sicurezza da cantiere inferiori ai 35 mq per scriverne le nuove norme di utilizzo. «TUTTI ADESSO vanno al risparmio e chiedono anche reti di sicurezza più piccole, ad esempio per coprire un lucernario o un passaggio stretto: e noi ci dobbiamo adeguare», spiega Elio Agnesi, contitolare con Fiorello Turla de «La Rete srl», azienda erede di una tradizione secolare e leader nella produzione di reti per lo sport. Con Elio Agnesi, nel gruppo di lavoro coordinato dall’ingegner Luca Rossi, dell’Uni (Ente italiano di normazione), e dall’ingegner Francesca Fabiani, dell’Inail, ci sono anche l’ingegner Fernando de’ Flumery, della Reti Brembo, e da Antonello Stefini, del retificio Far di Provaglio d’Iseo. Il gruppo si riunisce ogni mese da due anni e annota, con l’ausilio di tecnici, in che misura si deformino le reti, variandone sia le superfici, le maglie e gli ancoraggi, sia l’altezza di caduta della palla. Raramente succede che un ancoraggio si spezzi, ma anche in quel caso la palla, proseguendo la sua corsa, è addomesticata da una grande rete sottostante. «L’ATTREZZO e la metodologia di prova sono codificati - puntualizza Luca Rossi -. E la presenza di Uni e Inail, a fianco dei produttori, è a garanzia dell’imparzialità della ricerca». Le reti di sicurezza sono da qualche anno impiegate nei cantieri edili o nel montaggio di capannoni come dispositivi per arrestare l’eventuale caduta di lavoratori e oggetti. Sono strumenti collettivi di protezione, che a muratori e carpentieri consentono maggiore libertà di movimento che non l’imbracatura con cavo d’aggancio individuale. La norma europea attualmente in vigore disciplina l’utilizzo delle reti anti-caduta che abbiano i lati dai 5X7 metri in su, demandando ai singoli Paesi di regolamentare l’utilizzo di reti di superficie minore. L’Italia non l’ha ancora fatto. «La norma ha per primo scopo quello di salvare vite umane- insiste Luca Rossi-. L’aspetto commerciale è secondario. Abbiamo attivato un percorso normativo. Entro la fine dell’anno consegneremo a Uni e Inail un documento che, se supererà il vaglio di un’inchiesta pubblica, sarà reso noto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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