Carcasse di daini trovate in un cortile Scatta la denuncia

di S.DU.

Macellazione clandestina di daini, è l’accusa che pende sulla testa di un allevatore di Castrezzato, titolare di una attività a Capriolo. Teste mozzate e carcasse di tre ungulati sono stati ritrovati dai carabinieri della stazione nella sua abitazione. I militari dopo essere intervenuti per i primi controlli hanno passato il caso ai colleghi carabinieri forestali di Iseo che hanno avviato le indagini. L’allevatore, un cinquantenne, che si trova inoltre agli arresti domiciliari per altre vicende giudiziarie, è sprovvisto dei necessari permessi del servizio sanitario per l’attività di abbattimento e smaltimento di animali. L’allevamento che sulla carta risulta essere in via Calepio a Capriolo in realtà non esiste, hanno accertato le forze dell’ordine. Sabato pomeriggio i militari sono intervenuti a Castrezzato rinvenendo teste senza marchi auricolari, quindi di capi non presenti nel sistema identificativo del servizio veterinario competente, e le carcasse di tre giovani daini. Secondo una prima ricostruzione per gli investigatori si tratterebbe di una macellazione clandestina di animali selvatici detenuti in cattività o in altro modo. L’uomo che avrebbe un permesso di uscita giornaliero di due ore al giorno per dare da mangiare proprio agli animali dell’allevamento fantasma, avrebbe catturato chissà dove gli esemplari usando forse delle reti o dei lacci per immobilizzarli: lo testimonierebbero le ferite rinvenute sulle carcasse. Una volta messi in trappola sarebbero stati storditi con ripetuti colpi in testa con un oggetto contundente, e poi sgozzamento. Un metodo non contemplato dalla legge, e dal servizio sanitario che fa riferimento al Regolamento comunitario sulla protezione degli animali durante l’abbattimento. L’indagine è ancora in corso, proprio a causa di troppi dettagli che non tornano. Nel frattempo l’uomo è stato denunciato: per ora le contravvenzioni comminate a suo carico ammontano a circa 7000 euro. •

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