Concert Hall Franciacorta «Troppi silenzi sull’opera»

Una simulazione della Concert Hall Franciacorta di Erbusco
Una simulazione della Concert Hall Franciacorta di Erbusco
Una simulazione della Concert Hall Franciacorta di Erbusco
Una simulazione della Concert Hall Franciacorta di Erbusco

•• «Il silenzio dell’associazione Terra della Franciacorta, che a distanza di mesi non si è ancora espressa in merito al progetto della Concert Hall di Erbusco, testimonia il fallimento del tentativo di coordinamento dei sindaci, nonché dello strumento urbanistico del Ptra che sancisce il principio della tutela del territorio, ma che dimostrando di non avere alcuna valenza impositiva, si rivela vuoto e inutile». Il gruppo Europa Verde Sebino Franciacorta torna sul tema della struttura polivalente «proposta dallo stesso soggetto che a suo tempo si era fatto promotore della proposta per il raddoppio del centro commerciale Porte Franche ed insiste sulla stessa area. Un progetto che i cittadini avevano bocciato con un referendum consultivo nel 2016». Secondo il gruppo di Provaglio d’Iseo, «la cementificazione di 35 mila metri quadrati di territorio ha una valenza nettamente negativa. La Franciacorta ha già subìto in passato interventi di cementificazione ingenti: si pone l’esigenza di tutelare un territorio bello ma nel contempo fragile, valorizzando le sue aree verdi». Anche sulla valenza culturale del progetto Europa Verde nutre seri dubbi. «Si tratta di un ibrido tra un palazzo per concerti di musica leggera ed un teatro per la sinfonica e la classica: una struttura che non ha simili in Italia e in Europa proprio perché le esigenze dei due filoni musicali sono molto diverse». Quanto all’aspetto economico, «il progetto presentato prevede un investimento di circa 100 milioni di euro, mentre la Concert Hall sarebbe gestita da un’altra società. Secondo i proponenti il progetto si sostiene economicamente, ma i numeri relativi agli spettatori sono largamente sovrastimati. Emerge inoltre l’assoluta sproporzione tra investimento e ricavi previsti, circa 20 milioni di euro, insufficienti per generare un reddito che possa consentire di pagare all’investitore un canone di utilizzo».•. C.Reb.

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