Il Guglielmo
ha riabbracciato
le penne nere

di Alessandro Romele
In 800 si sono ritrovati ieri sul Guglielmo meta del pellegrinaggioL’Alpinata si è aperta con l’omaggio alle penne nere vittime del CovidLa messa celebrata sulla cima del monte più amato dai bresciani
In 800 si sono ritrovati ieri sul Guglielmo meta del pellegrinaggioL’Alpinata si è aperta con l’omaggio alle penne nere vittime del CovidLa messa celebrata sulla cima del monte più amato dai bresciani
In 800 si sono ritrovati ieri sul Guglielmo meta del pellegrinaggioL’Alpinata si è aperta con l’omaggio alle penne nere vittime del CovidLa messa celebrata sulla cima del monte più amato dai bresciani
In 800 si sono ritrovati ieri sul Guglielmo meta del pellegrinaggioL’Alpinata si è aperta con l’omaggio alle penne nere vittime del CovidLa messa celebrata sulla cima del monte più amato dai bresciani

C’è sempre una buona dose di suggestione nelle cerimonie alpine. Anche ieri, quando 800 penne nere arrivate da tutta la provincia hanno preso parte alla diciottesima «Alpinata in Gölem», l’adunata sezionale organizzata dai gruppi di Marone, Sale Marasino, Pilzone, Montisola, Sulzano, Zone e Iseo. Raggiunta la maggiore età, questa manifestazione si è confermata tra le più importanti di un’annata che definire particolare è davvero riduttivo. «Mai visti tanti alpini per questa occasione - ha commentato Alberto Giudici, capogruppo di Marone e storico organizzatore -; siamo davvero soddisfatti. Tutto è andato a meraviglia, a partire dal meteo, praticamente perfetto. Abbiamo fatto rispettare le regole e abbiamo notato una grande sensibilità da parte di tutti». Il primo atto della giornata è stato rappresentato dalla messa in scena del monologo di Emanuele Turelli: il suo «Un santo con la penna», dedicato a Don Gnocchi e alla campagna di Russia, ha avuto un grande impatto, e più di una lacrima ha solcato i volti degli spettatori attorno al monumento al Redentore. «ABBIAMO dedicato la mattinata a quanti sono andati avanti nel terribile periodo dell’emergenza sanitaria - ha sottolineato Giudici -. Siamo certi che da lassù, hanno osservato interessati lo svolgersi dell’intera cerimonia». Poi è toccato all’alzabandiera e alla posa di fiori sul monumento a Paolo VI. Don Lorenzo Pedersoli, parroco di Zone, ha celebrato la messa animata da oltre 90 gagliardetti dei gruppi presenti al primo evento alpino del post pandemia che ha coinciso con i 100 anni dell’Ana di Brescia. •

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