Il «mondo» di Quinn affiorerà dal lago d’Iseo

Una rielaborazione al computer dell’opera d’arte «The Word» di Quinn
Una rielaborazione al computer dell’opera d’arte «The Word» di Quinn
Una rielaborazione al computer dell’opera d’arte «The Word» di Quinn
Una rielaborazione al computer dell’opera d’arte «The Word» di Quinn

Il «mondo» di Lorenzo Quinn affiorerà dalle acque del lago d’Iseo. Non è più un sogno nel cassetto, anche se «è ancora presto per parlarne», ammette il sindaco di Sulzano Paola Pezzotti. Ma intanto lo «scenario» messo nero su bianco il 27 luglio dallo studio tecnico Gragnani, commissionato dall’artista, definisce già in modo piuttosto preciso il contenuto dell’opera. «Siamo ancora alle fasi iniziali - precisa Paola Pezzotti -. A livello di studio si stanno facendo tutte le valutazioni tecniche che serviranno per presentare il progetto agli enti incaricati di rilasciare l’autorizzazione, dall’Autorità di bacino al Comune». Dell’installazione in realtà se ne parla già da due anni, ma i problemi legati alla location, al tipo di struttura ed infine alla pandemia avevano costretto sia l’artista che gli amministratori del Sebino ad aspettare tempi migliori. L’opera in acciaio di Quinn, intitolata «My world», si riferisce alla natura precaria e fugace della vita e sbucherà dall’acqua, con due grandi mani a sorreggere il mondo. Sarà la naturale prosecuzione del grande successo di «Support», installata a Venezia nel 2017, con le monumentali mani bianche alte 9 metri che dal canale emergevano a sostegno della facciata di Ca’ Sagredo. Un’idea ripresa due anni dopo, nel 2019, ancora in occasione della Biennale di Venezia, con «Building Bridges», sei paia di mani imponenti, alte 15 metri e larghe 20, che si congiungevano formando una sorta di ponte. O come quella che ha preso vita a fine ottobre in Egitto, con due mani a «dialogare» con la grande piramide di Giza. Ora l’idea che l’artista desidera proporre con la nuova installazione «My world» è che quelle mani «nuotino» raggiungendo il lago d’Iseo. Per il Sebino si tratterebbe di una grande opportunità, sulla scia del successo di The Floating Piers, che nel 2016 in soli 18 giorni fece camminare sulla passerella sospesa sull’acqua tra Sulzano e Montisola qualcosa come un milione e 200 mila persone. «Al momento non siamo ancora in grado di dire quando e come l’opera verrà realizzata, perchè il progetto non ci è ancora stato consegnato - spiega Paola Pezzotti -. Ma noi speriamo che si possa concretizzare». Si tratterà di un’installazione temporanea, con ingressi contingentati. La durata? «Alcuni mesi, in modo che sia fruibile da tutti, in modo tranquillo e sicuro - aggiunge il sindaco -. Quello che ci rende orgogliosi fin da ora è la volontà di Lorenzo Quinn, artista di fama mondiale, di aver scelto Sulzano quale palcoscenico d’eccellenza per installazioni di arte contemporanea di grande richiamo internazionale». Ancora prima di vedere la luce, l’opera raccoglie già le critiche di Legambiente Basso Sebino. «Sulzano non può diventare la base logistica per grandi eventi come The Floating Piers o la maxi passerella di Lorenzo Quinn. Un’opera che vuole ricordarci di “salvare il mondo“ ma che è in contrasto con la sua localizzazione sulle acque del già inquinato lago d'Iseo». •. C.Reb.

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