Il ponte verso la pensione nuovo viadotto in agenda

Il ponte sull’Ogliese risale agli anni SessantaIl viadotto costituisce un importante asse di collegamento tra le due industriose province
Il ponte sull’Ogliese risale agli anni SessantaIl viadotto costituisce un importante asse di collegamento tra le due industriose province
Il ponte sull’Ogliese risale agli anni SessantaIl viadotto costituisce un importante asse di collegamento tra le due industriose province
Il ponte sull’Ogliese risale agli anni SessantaIl viadotto costituisce un importante asse di collegamento tra le due industriose province

Giancarlo Chiari Giù il vecchio, su il nuovo. La Provincia ha rotto gli indugi e deciso di costruire ex novo lo storico viadotto sul fiume Oglio a Palazzolo lungo la Sp Ogliese, che risale agli anni ’60. Costerà la bellezza di 18 milioni di euro L’intervento, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche del Broletto, risolve il problema del degrado della struttura, costruita quasi sessant’anni fa per spostare il traffico all’esterno di Palazzolo. IL VECCHIO manufatto dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, nell’autunno 2018 era stato sottoposto ad un’approfondita analisi dal Dipartimento di ingegneria civile dell’università di Brescia insieme ai tecnici di provincia e comune, sulle condizioni di travi e pile, tutte in cemento armato. Il ponte nell’ultimo ventennio ha sopportato un traffico crescente di camion e vetture e alcune tra le più pesanti esondazioni. La speculazione edilizia che lungo l’Ogliese ha cementificato la vasta area agricola di Palazzolo popolandola di centri commerciali, capannoni, condomini, industrie e officine. Così negli ultimi decenni il viadotto ha retto un traffico di camion e vetture pari a quello dell’autostrada. Le costruzioni degli anni ’90 sulla destra del fiume, in via Palosco, e sulla sinistra nel quartiere San Rocco hanno reso difficoltosa anche la mobilità, con lunghe code negli orari di lavoro e nei fine settimana. Le rilevazioni hanno evidenziato la necessità di vietare il transito dei grossi camion, obbligandoli a percorsi più lunghi. La scelta del rifacimento è giunta dopo le analisi dell’Università e il confronto con le diverse opzioni di intervento affidate all’ingegner Giuseppe Ongaro che ha scartato la riparazione di travi e solette per «l’avanzato stato di degrado». Realizzare il ponte nuovo con 10 milioni, più altri 8 per demolire e rimuovere le macerie del vecchio, da realizzare in parallelo all’attuale, è la scelta migliore per i tecnici perché elimina i limiti di transito, riduce i costi di manutenzione e migliora la viabilità tra le due province. Il sindaco Gabriele Zanni esprime soddisfazione per la decisione progettuale: «Auspichiamo che si possano sviluppare con uguale rapidità anche le fasi successive in modo da arrivare quanto prima all’abbattimento e ricostruzione di un ponte su una via di collegamento cruciale per la nostra città e per le province di Bergamo e Brescia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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