Il «tour» dei ladri di biciclette

di S.DUC.
Una delle bici rubate, «cannibalizzata» e abbandonata in un fosso
Una delle bici rubate, «cannibalizzata» e abbandonata in un fosso
Una delle bici rubate, «cannibalizzata» e abbandonata in un fosso
Una delle bici rubate, «cannibalizzata» e abbandonata in un fosso

Ladri di biciclette a Rovato: furti in serie e strane sparizioni ai danni di ciclisti, anche con ritrovamenti delle mobike e e delle due tuore in bike sharing semidistrutte, nei campi e ai margini della strada. Il ladro o i ladri, vanno a caccia anche di selle, cestini, portapacchi e ruote, ma spesso abbandonano i telai. In base alle segnalazioni dei cittadini derubati, si pensa che i ladri agiscano singolarmente e che non siano collegati tra loro. Le biciclette più costose diventano probabile merce per il mercato nero, per quelle di moderato valore non avviene nessuna vendita. La refurtiva nella metà dei casi è stata dapprima vandalizzata e poi abbandonata a chilometri di distanza dal luogo dei furti. Certo, i ladri di biciclette ci sono sempre stati, ma è un fenomeno che da un paio di settimane si è intensificato: almeno dieci le razzie di cui si è avuta notizia, sia ai danni di di privati cittadini sia delle aziende che danno servizio a noleggio. La zona più battuta è quella della stazione, (soprattutto per quanto riguarda i pezzi e gli accessori delle due ruote) ma qualcuna è stata rubata direttamente nel giardino di casa, o fuori da alcuni negozi nelle frazioni del Lodetto e del Duomo. Dopo le ultime denunce, la Polizia locale sta affrontando la situazione pattugliando le zone segnalate dai cittadini, ma non è facile: «Per prima cosa chiediamo di sporgere sempre denuncia - sottolinea la comandante della Locale di Rovato, Silvia Contrini -: più informazioni riusciamo a ottenere e maggiori sono le possibilità di capire con chi abbiamo a che fare. In alcuni casi si tratta di ladri occasionali. Ma per le bici costose si tratta senza dubbio, di ladri professionisti». •

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