In due anni avvelenate 9 milioni di impollinatrici

Negli ultimi due anni in provincia di Brescia sono stati oltre 9 milioni gli esemplari di api impollinatrici uccise da avvelenamento acuto o cronico da fitofarmaci. La cifra approssimata per difetto è fornita dall’Associazione Apicoltori Italiana sulla scorta delle segnalazioni degli affiliati e dei riscontri dell’Ats. Le zone più colpite sono Villachiara, Quinzano e Borgo San Giacomo e in alcuni apiari di San Gervasio e Desenzano, ma il fenomeno sta riguardando anche la Franciacorta dove pure non ci sono coltivazioni intensive. Questo perchè le impollinatrici coprono lunghe migrazioni durante la ricerca dei fiori. Stando ai riscontri scientifici dell’anno scorso, la maggioranza delle api sono uccise dai princìpi attivi di un fitosanitario specifico utilizzato sul mais. I sopralluoghi hanno registrato una diminuzione tra il 60 e l’80% delle famiglie di api e campionando polline da favo e miele per la ricerca di eventuali molecole responsabili dell’avvelenamento. I test hanno portato alla luce la presenza in quantitativi significativi nelle api morte - e in minor quantità in polline e miele - dei princìpi attivi di un fitosanitario specifico utilizzato sul mais. L’azione acuta o cronica di questo tipo di prodotti può determinare mortalità o disorientamento che impedisce il ritorno delle bottinatrici, con spopolamento dell’arnia.

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