L’ennesimo «cerotto» ripara la Vello-Toline

di Alessandro Romele
L’intervento di messa in sicurezza sulla Vello-Toline, soggetta a distacchi di pietrame dalla parete di rocciaLe «scariche» di pietre che avevano bersagliato il percorso a lago
L’intervento di messa in sicurezza sulla Vello-Toline, soggetta a distacchi di pietrame dalla parete di rocciaLe «scariche» di pietre che avevano bersagliato il percorso a lago
L’intervento di messa in sicurezza sulla Vello-Toline, soggetta a distacchi di pietrame dalla parete di rocciaLe «scariche» di pietre che avevano bersagliato il percorso a lago
L’intervento di messa in sicurezza sulla Vello-Toline, soggetta a distacchi di pietrame dalla parete di rocciaLe «scariche» di pietre che avevano bersagliato il percorso a lago

Non c’è pace per la Vello Toline, la panoramica passeggiata ciclo-pedonale fra Marone e Pisogne che praticamente da sempre vede ogni speranza di ripristino messa in discussione da nuove «scariche» di pietre e detriti dai versanti che la sovrastano. L’ultimo intervento di messa in sicurezza, programmato dopo la caduta di sassi, è stato accelerato da una situazione oggettiva di pericolo, causata però da alcuni escursionisti che non avevano esitato a «bucare» le protezioni per poter passare, come a dire che dove non arriva l’imprevedibilità della natura, arriva l’incoscienza delle persone. La ditta incaricata ha eseguito il lavoro, e presumibilmente dalle prossime ore la pista ciclopedonale che collega Vello e Toline verrà riaperta al transito. Gli operai hanno terminato le opere di disgaggio e pulizia del versante che, sette giorni fa, aveva visto la caduta di alcuni massi di piccole e medie dimensioni sulla carreggiata sottostante, a due chilometri dall'ingresso sud. Il tratto coinvolto era stato immediatamente interrotto, sia da Pisogne che da Marone, per evitare che nessuno si avvicinasse allo smottamento: in verità nei giorni scorsi alcuni ciclisti hanno pensato bene di sfondare le reti rosse di delimitazione dell'area e di continuare il loro viaggio sulle due ruote, mettendo in pericolo prima di tutti loro stessi di fronte a un rischio più che concreto, con un comportamento che si commenta da solo. I lavori comunque si sono svolti senza perdite di tempo. La ditta chiamata dalla Comunità montana del Sebino Bresciano ha quindi eseguito le opere di messa in sicurezza, eliminando alcuni massi in bilico e tagliando alberi e arbusti pericolanti. Seguiranno interventi ancor più strutturali, perché l’emergenza potrebbe ripresentarsi a causa della conformazione del territorio, che richiede un sistema di protezione molto articolato. L'impegno da parte del comune di Marone, per il futuro, è infatti quello di intervenire con la posa di reti paramassi: il versante coinvolto nelle ultime settimane aveva già scaricato a lago sassi e pietre in un paio di occasioni e nulla verrà lasciato al caso. •.

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