La Rsa verso la normalità nonostante il caos-norme

di C.REB.

Lucia Maria Buizza, Erminio Torri, Vittoria Mena, Alessio Calandrino e Omar Bonafede sono i nuovi componenti della Consulta della Fondazione Serlini nominati dal Comune di Ospitaletto, che vanno ad aggiungersi a Carlo Mangiarini (Caritas), Gian Paolo Cazzago (Gruppo Alpini Ospitaletto), Caterina Facconi (Associazione Pensionati Anziani), Vittoria Sofroni (Associazione Volontariato Ospitaletto), Claudio Rosa (Associazione Genitori), Silvestro Abrami (Circolo Acli Ospitaletto), Giacomo Libretti (Avis), Damiano Paolo Bonometti (Pa.Sol. cooperativa sociale), Melanie Ponzoni e Mario Pedretti (per gli ospiti), nominati dal presidente della Consulta Gian Battista Garza. Nel frattempo, per la Rsa di Ospitaletto è tempo di un lento ritorno alla normalità. «Come tutte le case di riposo, anche la Fondazione Serlini nell’ambito delle disposizioni anti-Covid è stata costretta nei mesi di lockdown a chiudere l’accesso alla struttura ai familiari degli ospiti e ai volontari, per salvaguardare la salute di tutti - spiega Garza -. Attualmente sono ricoverati 42 anziani, quindi vi sono ben 28 posti letto liberi che hanno determinato e determineranno perdite economiche per la Fondazione superiori ai 350 mila euro. A tale proposito per una parte dei dipendenti è stata chiesta la cassa integrazione». Da alcune settimane sono consentite le visite dei parenti, e sono state riavviate le procedure per l’ingresso in sicurezza di nuovi ospiti, anche se «le norme della Regione Lombardia, sono in buona parte alquanto farraginose e incomprensibili, rendono inutilmente complicati i nuovi ingressi nella struttura», spiega Garza. Per la ripartenza del Centro diurno Don Pasini «considerate le caratteristiche di un servizio semiresidenziale, le procedure imposte sono ancora più rigide e più complicate, e perciò consigliano maggiore prudenza da parte nostra - conclude il presidente della Rsa -. Pertanto la riapertura non sarà imminente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti