«Papà l’ha sempre detto: ce n’è una inesplosa...»

di S.D.
I coniugi Mingotti
I coniugi Mingotti
I coniugi Mingotti
I coniugi Mingotti

Una leggenda che si narrava in famiglia da sempre, quella della notte in cui «Pippo» aveva sganciato nel campo davanti a casa dei Mingotti due bombe ma, a parere del padre Angelo, non si era udito lo scoppio di una delle due. «Per anni mio padre ci ha raccontato questa storia - ha spiegato il figlio Francesco - ma non avevamo mai creduto fino in fondo alla cosa. Del resto la probabilità c'era, non era l'unico in paese che parlava di questa vicenda». Tutto è cominciato 75 anni fa, quando la famiglia Mingotti da Palazzolo decide di trasferirsi ad Adro: «Continuavano a bombardare - ha spiegato Francesco - e la decisione di trasferirsi era stato un obbligo. Ad Adro era più sicuro, così nonni, genitori e fratelli di mio padre, alla fine del '44, hanno acquistato questa cascina nella campagna di Zocco». Non erano tempi in cui si stava sereni, a quanto si può capire dai racconti di Angelo che quei momenti li ha vissuti in prima persona: «All'epoca - ha commentato il figlio - gli alleati partivano dopo la linea gotica. Gli aerei tutte le notti facevano avanti e indietro per bombardare qualsiasi obiettivo». DA QUANTO Angelo raccontava ai figli, bastava una luce e la bomba veniva sganciata, «Gli aerei li chiamavano Pippo - ha spiegato - ma non era uno, erano tanti Pippo che tutti insieme bombardavano i paesi. Erano sempre due le bombe che cadevano». Era il gennaio del '45, a quanto ricorda Angelo quando ha sentito l'aereo sopra la casa e poi l'esplosione, «Ne era scoppiata solo una - ha spiegato Francesco - ne era sicuro, lo ripeteva sempre».

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