Spari al rivale, due a processo

di PA.CI.
Il parcheggio teatro a Erbusco dell’agguato a colpi di pistola
Il parcheggio teatro a Erbusco dell’agguato a colpi di pistola
Il parcheggio teatro a Erbusco dell’agguato a colpi di pistola
Il parcheggio teatro a Erbusco dell’agguato a colpi di pistola

Uno ha scelto il rito abbreviato e sarà giudicato il 13 gennaio, l'altro invece quella del dibattimento e comparirà davanti al giudice. Si è aperta ieri mattina davanti al gup Elena Stefana l'udienza preliminare a carico dei due uomini, un kosovaro 36enne e un italiano (di Cologne) 40enne, arrestati la scorsa estate con l'accusa di essere i responsabili della rissa scoppiata lo scorso febbraio all'esterno di un bar di Erbusco, quando venne esploso un colpo di pistola che aveva ferito, di striscio, un 27enne di origine albanese. Rissa aggravata, detenzione e porto abusivo di un'arma da fuoco e ricettazione i reati contestati ai due. L'italiano (rimesso in libertà dal Riesame nei mesi scorsi) è stato rinviato a giudizio, mentre per il 36enne kosovaro (che ha ottenuto la revoca dei domiciliari) il pm Benedetta Callea ha chiesto tre anni di reclusione. La sera del 29 febbraio, nei pressi del Mi Vida di Erbusco, i due avrebbero partecipato a una rissa insieme ad altri avventori del locale. Il kosovaro e il 40enne di Cologne nello scontro avevano avuto la peggio ed erano stati allontanati dal bar, a pochi passa dalla rotonda Bonomelli. Dopo poco erano però tornati armati di una pistola. Dall'arma era partito un colpo, uno sparo verso terra che avrebbe dovuto solo intimorire i presenti, ma il proiettile dopo essere rimbalzato sul asfalto aveva raggiunto il 27enne albanese. Le indagini dei carabinieri avevano portato ai due arresti: uno in carcere e l'altro ai domiciliari. Il locale teatro della rissa scoppiata per futili motivi (dopo qualche bicchiere di troppo) nei giorni successivi era stato chiuso per 30 giorni su disposizione del questore di Brescia. •

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