Spostare il cementificio Pressing sulla Regione

di Simona Duci
Il cementificio di Tavernola: il sindaco ne richiede il trasferimento
Il cementificio di Tavernola: il sindaco ne richiede il trasferimento
Il cementificio di Tavernola: il sindaco ne richiede il trasferimento
Il cementificio di Tavernola: il sindaco ne richiede il trasferimento

La richiesta formale trasmessa alla Regione è di favorire e agevolare il trasferimento, verso un luogo geologicamente più sicuro, del cementificio Italsacci, sull’onda dei timori per la frana di Tavernola Bergamasca, che resta una ferita aperta per tutto il lago di Iseo. Sul fronte orientale i movimenti, anche se lenti, sono in continua attività. Si attende con ansia il 2023 che dovrebbe inaugurare i lavori di messa in sicurezza del Monte Saresano di Tavernola, la cui instabilità aveva fatto temere un crollo di enormi masse nel lago, evocando addirittura il rischio tsunami. Sia chiaro: che ci sia relazione tra il dissesto geologico e l’attività dello stabilimento non si può dire dimostrato. Ma è chiaro a tutti che l’intera gestione ambientale dell’area vada comunque ripensata profondamente. Le istituzioni locali infatti si stanno dando da fare per recuperare una delle aree paesaggistiche più belle dell’Iseo. Il Comune di Tavernola, guidato dal sindaco Loris Danilo Pezzotti, confida nell’appoggio della Regione su un accordo fra Amministrazioni e il cementificio Italsacci. Un accordo che punta a promuovere la rilocalizzazione dell'attività e una complessiva riconversione dello stabilimento e riqualificazione paesaggistico-territoriale. Una questione portata all’attenzione ai piani alti di Regione Lombardia, mercoledì, cogliendo l’occasione della visita in zona del governatore della Lombardia Attilio Fontana. Con alcuni tecnici regionali il presidente è stato aggiornato inoltre sugli ultimi dati del monitoraggio effettuato attraverso il radar che costantemente sorveglia la parete. Il sistema di monitoraggio installato a Tavernola, controllato da Arpa Lombardia, utilizza mire ottiche a lettura automatica, estensimetri in foro, inclinometri, piezometri, postazioni Gps per la lettura 3D, un radar da terra e radar satellitari che permettono di verificare movimenti millimetrici anche all'esterno dell'area in frana. Il monitoraggio della frana conferma un rallentamento degli spostamenti dal luglio dello scorso anno, con movimenti attualmente costanti ma molto inferiori alle soglie di allerta. I primi interventi di messa in sicurezza costati 575 mila euro, sovvenzionati dalla Regione, sono partiti nel 2021. Poi nel 2022 sono stati aggiunti 1,5 milioni di euro, sempre da Regione per la progettazione relativa alle opere di messa in sicurezza e le indagini geognostiche integrative. Parallelamente è stata attivata al Ministero della transizione ecologica la richiesta di 10,2 milioni di euro, che con i 4,8 milioni di euro messi dalla Regione completerebbero il quadro tecnico economico del progetto esecutivo di mitigazione del rischio della frana, che si ipotizza oggi, che possa ammontare a 15 milioni di euro. •.

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