Terme a Sassabanek: il Comune chiede il rinvio ma la polemica è «calda»

di AL.ROM.
Sassabanek: percorso a ostacoli per l’attuazione del progetto terme
Sassabanek: percorso a ostacoli per l’attuazione del progetto terme
Sassabanek: percorso a ostacoli per l’attuazione del progetto terme
Sassabanek: percorso a ostacoli per l’attuazione del progetto terme

Non ci sono turisti in questo periodo, vista la stagione fredda, ma il «vuoto» di Sassabanek in questi giorni sta facendo parecchio rumore. La settimana scorsa si è tenuta l’assemblea dei soci, per dare il la all’aumento di capitale, 450 mila euro messi sul piatto da Cogeme e da privati, in vista degli annunciati lavori per il pozzo che servirà a scovare l’acqua termale a grande profondità e, in prospettiva, costituire una risorsa di fondamentale importanza. IL SINDACO di Iseo, Marco Ghitti, con in mano le deleghe di Provincia di Brescia e Cogeme, ha chiesto invece di rimandare la discussione al marzo prossimo, e con essa, quindi, anche i lavori di scavo del pozzo termale. Lavori che, come viene ricordato, sono però possibili solamente nel periodo tra novembre e febbraio, dato un vincolo ambientale legato alla vicina presenza delle Torbiere. Rimandare a marzo vale a dire, dunque, che fino all’anno prossimo non si muove foglia. «Il sindaco – ha spiegato Pieranna Faita, capogruppo della minoranza consiliare di Progetto Iseo - ha incontrato più volte tutti gli attori che fanno parte di questo importante progetto: era giunto il momento di chiudere il cerchio e dare il via ai lavori. Quali sono – si chiede - le motivazioni politiche che hanno portato a questo rinvio. Il sindaco parla spesso di “Giunta coesa”, ma coesa contro chi? Contro l’interesse del paese? Perchè impedire l’avanzamento del progetto - incalza Faita - significa andare contro l’interesse turistico ed economico di Iseo». Ribatte il primo cittadino: «Non c’è nessun “no” al progetto da parte mia e dell’Amministrazione comunale di Iseo, ma è stato chiesto tempo aggiuntivo per approfondire alcune questioni tecniche ed amministrative, relative ai progetti successivi dopo il momento in cui verrà trovata l’acqua, con il dubbio che possa essere termale o semplicemente calda». INSISTE GHITTI: «Se la questione fosse impellente, come sostiene la minoranza - sottolinea il primo cittadino iseano - non capiamo come mai per anni la giunta precedente non abbia dato vita a questa operazione, e perché abbia stornato soldi destinati al pozzo su altri lavori. Se con un rinvio di due mesi dicono che abbiamo provocato un danno - conclude il sindaco - loro con rinvii pluriennali hanno provocato un disastro». Su questo le minoranze obiettano: i soldi stornati – provenienti dall’accordo quadro tra Regione e i comuni del Sebino perfezionato nel 2018 - sono stati destinati al progetto Iseo Medievale, poiché la Regione stessa, dopo aver dato parere positivo, aveva in un secondo momento espressamente negato l’utilizzo dei fondi in operazioni che comprendessero società private, quali la Sviluppo turistico lago d’Iseo. Ma il tema resta molto caldo.

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