Tiro incrociato sul Palazzo dello sport

di C.REB.
L’ingresso della futura struttura Una simulazione al computer degli interni del  Palazzo dello sport
L’ingresso della futura struttura Una simulazione al computer degli interni del Palazzo dello sport
L’ingresso della futura struttura Una simulazione al computer degli interni del  Palazzo dello sport
L’ingresso della futura struttura Una simulazione al computer degli interni del Palazzo dello sport

Sì a piccole palestre per le attività fisico-sportive e socio-culturali delle realtà del territorio, no al mega intervento di un Palazzo dello Sport. A Ospitaletto non ce n’è bisogno». Lo ribadiscono i consiglieri di minoranza Giuseppe Antonini di Ospitaletto da Vivere, e Laura Trecani ed Enrico Mandelli per OspiLab. Il progetto, votato martedì scorso in Consiglio, verrà realizzato con l’utilizzo di una parte degli oneri di urbanizzazione del piano attuativo del polo Esselunga. «Abbiamo sempre ritenuto necessari maggiori spazi per le numerose attività, in particolare pomeridiane e serali, e questo viene ancor più accentuato con l'emergenza Covid che impone di garantire il distanziamento sociale - sottolineano le minoranze di Ospitaletto -. Le “palestrine“ potrebbero essere in gran parte recuperate dal patrimonio edilizio in disuso, o con nuove realizzazioni ma sicuramente di minor impatto, anche economico, rispetto a un palazzetto da 800 spettatori di cui continuiamo a ritenere non prioritaria la necessità. Anche se l'operazione Esselunga mette a disposizione importanti risorse, è bene impiegarle per le necessità reali». Le minoranze sottolineano anche la «confusione» sugli espropri delle aree necessarie alla realizzazione del Palazzo dello Sport: «Abbiamo fatto presente - scrivono - che nella tabella riportante i mappali con i proprietari e i valori previsti d'esproprio, risultano dati e valori sbagliati, non corrispondenti alla destinazione d'uso dei terreni. Anche la procedura non è corretta, in quanto per dichiarare la pubblica utilità dell’opera devono essere rinnovati i vincoli preordinati all’esproprio, visto che sono scaduti il 25 febbraio, e si possono rinnovare attraverso una variante al Pgt e non con una delibera di consiglio comunale». Infine, per le opposizioni, «non ci sono i presupposti per l’occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio, in quanto la legge regionale non contempla tra le opere previste un Palazzo dello sport». •

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