Torbiere, patto per la vigilanza Ma l’accordo non è così facile

di Simona Duci
I capanni da caccia acquatici di fronte alle Torbiere sono stati oggetto di una battaglia durata anniUn percorso della riserva delle Torbiere
I capanni da caccia acquatici di fronte alle Torbiere sono stati oggetto di una battaglia durata anniUn percorso della riserva delle Torbiere
I capanni da caccia acquatici di fronte alle Torbiere sono stati oggetto di una battaglia durata anniUn percorso della riserva delle Torbiere
I capanni da caccia acquatici di fronte alle Torbiere sono stati oggetto di una battaglia durata anniUn percorso della riserva delle Torbiere

Si profila un ritorno della vigilanza, e ce ne sarebbe davvero un grande bisogno, nella Riserva delle Torbiere del Sebino. Il presidente Giambattista Bosio ha lavorato in queste settimane a una bozza di convenzione con una serie di realtà del volontariato, perché vorrebbe rilanciare una vecchia collaborazione azzerata dalla precedente presidenza. Se si raggiungesse un accordo che non sembra semplice, e che per ora è stato firmato da una parte delle realtà contattate, le guardie ecozoofile volontarie di Legambiente, Oipa, Lac e Gna, potrebbero tornare a proteggere questa preziosa area naturale presa d’assalto. Non solo: nel gruppo incaricato di fermare le tante illegalità ci saranno anche le guardie volontarie coordinate dalla polizia provinciale e quelle ecologiche della Comunità montana del Sebino bresciano. Si dovranno confrontare con caccia e pesca illegale, immondizia, atti vandalici e con un afflusso di persone da centro commerciale, e nella bella stagione da parco acquatico, che non è di certo compatibile con la conservazione dell’ambiente. Anche perché a pagare il ticket d’ingresso non provvede quasi nessuno. Bosio stava cercando da mesi una soluzione attraverso incontri e proposte e ora spiega: «Siamo a buon punto, tra poche settimane le guardie potranno scendere in campo. Con le associazioni dobbiamo semplicemente sistemare qualche cavillo burocratico, poi potremo definire tutto insieme ai gruppi in base a necessità e disponibilità». ANCHE la Provincia ha approvato il regolamento di vigilanza proposto dall’ente, mentre dalla Lega per l’abolizione della caccia, che ha detto sì all’intesa, arriva un avvertimento: «Ringraziamo per la disponibilità, ma ricordiamo all’ente gestore che dovrà fare in modo di garantire davvero una effettiva operatività. La battaglia legale durata anni per allontanare i capanni di caccia a lago di fronte alla Riserva - aggiunge l’associazione - non ha messo fine agli appostamenti fissi sulla terraferma a all’attività dei vagantisti che si assembrano per sparare sul confine dell’area protetta». •

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