Torrenti a rischio,
la pulizia scaccia
la paura

di Alessandro Romele
La Protezione civile all’opera   nell’alveo di un piccolo torrente La ripulitura della vasca naturale nella località Varzà
La Protezione civile all’opera nell’alveo di un piccolo torrente La ripulitura della vasca naturale nella località Varzà
La Protezione civile all’opera   nell’alveo di un piccolo torrente La ripulitura della vasca naturale nella località Varzà
La Protezione civile all’opera nell’alveo di un piccolo torrente La ripulitura della vasca naturale nella località Varzà

L’inverno diventato primavera, per di più senza pioggia, ha dato una mano decisiva, offrendo la cornice ideale per il fine settimana dedicato al lavoro del Gruppo intercomunale di protezione civile del Sebino. Coordinati dalla Comunità montana del Sebino bresciano e dai tecnici Stefano Picchi e Paolo Bertolazzi, i volontari hanno effettuato una serie di interventi dedicati a elevare il livello di sicurezza idrogeologica di alcuni angoli a rischio del territorio. A Iseo, i membri residenti del Gruppo supportati da quelli di Sulzano si sono dati da fare lungo il torrente Córtelo: il piccolo corso d’acqua che dalla collina scende verso il lago e sfocia al Lido dei Platani, ma anche e lungo la Valle del Mulinèr, un altro torrentello di Clusane. In entrambi i casi, per facilitare il deflusso delle acque sono stati sfalciati rami e arbusti, sono state tagliate le erbe infestanti e sono stati sistemati gli alvei dei due torrenti, liberandoli pure da parecchi chili di spazzatura abbandonata da idioti che non mancano mai. L’operazione è servita appunto ad aumentare il livello di sicurezza abbassando quello di esondazioni nel caso, sempre più frequente, di forti piogge. SUI MONTI di Sale Marasino, invece, i volontari salesi con quelli di Marone e Zone (in tutto una quindicina di operatori) hanno lavorato alla sistemazione della vasca naturale in cui si raccoglie l’acqua meteorica nella località Varzà: «Abbiamo dato vita a una campagna di prevenzione - ha riassunto Picchi - e contemporaneamente affinato le tecniche di contenimento degli incendi boschivi. Ma anche messo mano alla manutenzione di una strada che conduce in quota e, per finire, ripulito, con il nuovo mezzo della Comunità montana, una vasca di accumulo naturale dell’acqua che utilizziamo in caso di interventi su incendi boschivi». «Queste azioni - ha aggiunto Marco Ghitti, presidente dell’ente comprensoriale - servono a tenere alta l’attenzione sulle criticità delle nostre montagne. Lavorare insieme rafforza il gruppo Intercomunale, che cresce anche in affidabilità». •

Suggerimenti