Trova un lavoro, sale in auto e un malore lo uccide al volante

di Giancarlo Chiari
Il corpo della vittima adagiato a fianco della sua auto Un’altra immagine della scena del dramma
Il corpo della vittima adagiato a fianco della sua auto Un’altra immagine della scena del dramma
Il corpo della vittima adagiato a fianco della sua auto Un’altra immagine della scena del dramma
Il corpo della vittima adagiato a fianco della sua auto Un’altra immagine della scena del dramma

Aveva salutato da pochi minuti, prevedibilmente felice, il titolare della carrozzeria Bornatici di via Marco Polo, a Coccaglio, che lo aveva appena assunto. Ma la gioia per l’occupazione trovata di G.C., un 57enne residente a Chiari, è durata pochissimo: un malore l’ha colpito e ucciso non appena si è messo al volante della sua Panda, parcheggiata di fianco al cancello d’ingresso di quello che doveva essere il suo nuovo posto di lavoro. «Ero convinto di rivederlo - ha commentato profondamente scosso il carrozziere -. Era uscito tranquillo chiudendo la porta: nessuno in officina si è accorto di cosa sia successo fino a quando sono arrivate ambulanza e carabinieri. Non me la sento di parlarne». A lanciare l’allarme è stato un cliente della carrozzeria che, entrando, ha notato la Panda ferma tra cancello e strada con il conducente immobile al volante. Salito sulla sua utilitaria per rientrare a Chiari, dove si era trasferito da alcuni anni lasciando Gussago, il 57enne ha messo in moto e, superato il cancello elettrico del parcheggio, deve avere dato la precedenza ai veicoli in transito fermandosi di fianco all’aiuola che protegge il marciapiede. SENTENDOSI male ma ancora cosciente ha fermato anche il motore pensando probabilmente di chiedere soccorso, ma non ne ha avuto il tempo. Come dicevamo lo ha ritrovato esanime poco dopo un cliente dell’officina: prima ancora di entrare nel parcheggio ha chiamato il 112. La centrale ha inviato un’auto medica e un’ambulanza informando la Compagnia carabinieri di Chiari, e i soccorsi sono arrivati rapidamente, ma era già tardi. Il soccorritori hanno adagiato l’uomo sull’asfalto provando a rianimarlo prima di rendersi conto che non c’era niente da fare. Poi, una volta rintracciato l’unico fratello della vittima, il magistrato di turno ha autorizzato la rimozione della salma, trasferita nel cimitero di Coccaglio. •

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