A Cimbergo lanciano un altro Polonioli

di L.RAN.
Gianluigi Baselli
Gianluigi Baselli
Gianluigi Baselli
Gianluigi Baselli

Alle prese con significativi guai giudiziari, Gianbettino Polonioli si è fatto da parte abbandonando la ricandidatura a sindaco, e al suo posto a capo della lista «Impegno per Cimbergo» è subentrato il 56enne dipendente scolastico Giovan Battista Polonioli. Alla guida di un gruppo quasi del tutto confermato ricorda di essersi candidato «perché io e il mio gruppo siamo determinati e decisi a portare avanti i nostri obiettivi per il bene del paese e indistintamente di tutti i cittadini. La maggior parte di noi ha fatto parte della precedente amministrazione, siamo sempre stati uniti e impegnati per portare a termine i nostri programmi e abbiamo già realizzato alcune opere, promosso attività turistiche e culturali e di tutela del territorio, mantenendo uno stretto rapporto con i cittadini». Dopo il bilancio delle cose fatte, l’aspirante sindaco afferma di voler «rendere il paese più vivibile, accessibile, con maggiori servizi dedicati ai cittadini. Vogliamo soddisfare le ragioni della nostra gente che si deve sentire contenta di vivere in questa comunità. I cimberghesi meritano di sentirsi vivi in un paese in cui si vive bene, dove gli anziani sono ascoltati e aiutati e i giovani sostenuti nella ricerca del lavoro». IN ORIGINE Cimbergo era parte del corposo elenco di municipi camuni privi di liste concorrenti; poi lo scenario è cambiato, e a sorpresa a fronteggiare Polonioli ci sarà un esponente del Grande Nord: Gianluigi Baselli, un 64enne che vive a Ghedi e che guida una lista che, qui come altrove, non comprende candidati residenti in paese. Baselli è convinto che si debbano «creare presupposti di stabilità e disponibilità di risorse che permettano il completamento di tutte le opere previste per lo sviluppo». Le azioni principali previste dal suo programma? «La ricerca di contributi, l’attivazione di rapporti di sussidiarietà con aziende e privati del territorio, lo studio di investimenti sostenibili e per finire la messa a reddito delle proprietà comunali». •

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