Acquedotto e fognature Artogne cerca il bandolo di una matassa intricata

di D.BEN.
Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione

Sul tavolo non c’è solo il ricorso al Tar del Consorzio residenti che non vuole mollare la presa: il passaggio dell’acquedotto (o meglio del servizio idrico integrato, depuratore compreso) di Montecampione dal Consorzio al Comune di Artogne sta portando con sé una serie di problemi ai quali l’amministrazione comunale cerca di dare risposta. Dopo aver incaricato un tecnico di rilevare lo stato della rete idrica sulla base di quanto presente negli archivi comunali, si è manifestata la necessità di una verifica dettagliata della situazione reale; dello stato di conservazione degli impianti. Un passaggio necessario per poi affidare la gestione pluriennale dell’intera rete a un’impresa specializzata senza rischiare contenziosi o spese impreviste. Intanto, per ridurre i rischi la giunta guidata da Barbara Bonicelli sta pensando a un incarico temporaneo di gestione (per almeno 4 mesi prorogabili), per permettere nel frattempo la predisposizione di uno studio esaustivo dello stato di fatto e di rivedere anche il quadro economico gestionale. La verifica sul campo deve riguardare le aree di captazione delle acque, il rilevamento delle perdite, le vasche di accumulo e i relativi potabilizzatori e la verifica di dove si potranno posizionare eventuali misuratori di consumo. E naturalmente anche la rete fognaria e il depuratore. SI DOVRÀ anche attivare una convenzione anche con il Comune di Piancamuno, sul cui territorio ricadono alcuni condomini e l’area villette, il tutto servito dalla stessa rete idrica e fognaria. Questo perché a Montecampione esiste una «gestione plurima e variegata - si legge nella delibera artognese - e l’amministrazione comunale non risulta in possesso di nessun documento che descriva in dettaglio gli interventi che vengono effettuati attualmente per la manutenzione degli impianti». Finora tutto era prerogativa del Consorzio residenti. Intanto Giorgio Ramazzini, sindaco di Piancamuno, fa sapere che dal 2020 si allineerà ad Artogne per quanto riguarda acquedotto e rifiuti, ma la fatturazione la farà al Consorzio e non ai singoli utenti.

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