Afghani in fuga dal terrore Altri 105 profughi a Edolo

di Lino Febbrari
A Edolo è arrivato un nuovo gruppo di profughi afghani:   saranno presto smistati in tutta Italia
A Edolo è arrivato un nuovo gruppo di profughi afghani: saranno presto smistati in tutta Italia
A Edolo è arrivato un nuovo gruppo di profughi afghani:   saranno presto smistati in tutta Italia
A Edolo è arrivato un nuovo gruppo di profughi afghani: saranno presto smistati in tutta Italia

Sono giunti a notte fonda dopo più di 16 ore di viaggio i 105 profughi afghani destinati a trascorrere il periodo di quarantena nella base logistico addestrativa di via Porro a Edolo. Si tratta del secondo gruppo di ex collaboratori (e dei loro familiari) del nostro contingente e dell’ambasciata italiana in Afghanistan ospitati nella struttura che prima della pandemia era una foresteria dove trascorrevano le vacanze estive ed invernali gli alti gradi dell’Esercito. Il primo nucleo di 104 persone (35 i minori) erano arrivati nel pomeriggio di sabato 21 agosto e sono ripartiti sabato scorso alla volta di Bologna. Lunedì i tre autobus della Marina militare sono partiti alle 10 dal grande campo attrezzato di Avezzano (L’Aquila). Lungo il percorso il viaggio è stato rallentato da alcuni inconvenienti. Prima una sosta, nel pomeriggio, in una caserma di Firenze dovuta a lieve malore che ha colpito un uomo e alla necessità di rifocillare i bambini, e poi un guasto meccanico in cui è incappato uno dei tre veicoli. Il guaio per fortuna di lieve entità è stato prontamente riparato, ma un’altra mezz’ora abbondante di ritardo si è aggiunta alla tabella di marcia che originariamente prevedeva l’arrivo dei bus in via Porro verso l’ora di cena. Non appena scesi dai veicoli, i profughi sono stati presi in carico dagli operatori della croce rossa e dai militari comandati dal colonnello Leonardo Mucciacciaro. Suddivisi per nuclei familiari, sono stati sistemati nelle camere della vasta struttura dove resteranno fino al completamento del ciclo di visite mediche e tamponi per escludere che tra loro vi siano dei soggetti contagiati da Covid. Prevedibilmente poi, come accaduto per l’altro gruppo di profughi afghani arrivati in Valcamonica, una volta completata la quarantena, verranno trasferiti in altre caserme del territorio, dove potranno completare l’iter burocratico per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Intanto la generosità della gente non pare essere venuta meno. «Se ci verrà chiesto – assicura Fausto Mariotti presidente della Pro loco Malonnese - E sapendo di poter contare sulla piena disponibilità di ditte e privati, avvieremo un’altra raccolta di prodotti per la cura della persona da donare in particolare alle donne, come abbiamo fatto con l’altro gruppo. Qualcosa in magazzino ci è rimasto e di sicuro nelle prossime ore contatteremo i responsabili per poter effettuare la consegna». Gli stessi alpini di Travagliato sono pronti a caricare di nuovo sul cassone del loro Ducato beni di prima necessità e a ripartire alla volta di Edolo. E pure gli edolesi assicurano che non faranno mancare il loro aiuto. «Non vedo perché la nostra comunità dovrebbe tirarsi indietro – afferma una donna - L’esperienza che abbiamo fatto con gli altri profughi è stata molto positiva, anche se non li abbiamo potuti avvicinare, e sono certa che riusciremo a essere generosi anche ai nuovi arrivati».•.

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