Già nel Settecento il territorio di Gianico era ricco di vigneti, al punto che la Vicinia decideva i giorni della vendemmia per ovviare ai «tanti latrocini delle uve già mature». Le vigne sono rimaste sulla scena fin verso la fine degli anni Novanta, poi è iniziato il declino. Col trascorre degli anni le nuove generazioni le «gambe de idur» le hanno sradicate quasi tutte. Nella piana di fondovalle ne sono state eliminate tantissime, ma ora sembra che stia rinascendo la voglia di tornare all’antica coltivazione. Di certo anche a seguito della valorizzazione dell’enogastronomia e del nuovo peso del mercato vinicolo. Non più però il classico «Clinto», la «nostrana o l’americana», ma vitigni selezionati per una rinascita anche qualitativa. E insieme alla vite si assiste a una parallela valorizzazione dell’olivo. (...)
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