Berzo, dopo il dolore l’attesa

di Luciano Ranzanici
Berzo Demo
Berzo Demo
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Berzo Demo

Luciano Ranzanici Viste le cause di questa morte orribile era sostanzialmente un atto dovuto, e prevedibilmente l’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia sulla salma di Felice Cere, l’operaio di 58 anni di Berzo Inferiore che ha perso la vita a causa di un infortunio sul lavoro accaduto venerdì pomeriggio nelle Ferriere Bellicini, un’azienda che ha sede a sua volta a Berzo. Soltanto dopo il passaggio dalla medicina legale il corpo potrà essere restituito alla famiglia, alla moglie Sonia Testa, alla figlia Milena e ai fratelli che vivono in via Carducci. Secondo la ricostruzione del dramma, Cere è stato ucciso da uno schiacciamento del torace causato dagli ingranaggi del laminatoio attorno al quale stava lavorando e nei quali è rimasto impigliato. Era un operaio esperto, alle dipendenze dell’azienda siderurgica da circa vent’anni, e il lavoro lo ha ucciso quando gli mancavano solamente tre mesi alla pensione. Il paese è piegato dal dolore e dai pensieri per la famiglia: nativo di Berzo, lo scomparso era conosciutissimo e apprezzato per il suo carattere. Non a caso ricordandolo il sindaco Ruggero Bontempi ha affermato che il nome Felice rispecchiava perfettamente la sua indole di persona cordiale, simpatica e gioviale. Ieri per l’intera giornata in piazza Umberto questo dramma è stato al centro dei commenti fra la gente e nei bar che s’affacciano sulla piazza. La vita della vittima trascorreva interamente tra casa, famiglia ...e Zuvolo: ai 1.400 metri della località montana possedeva una cascina nella quale trascorreva con i congiunti i momenti di libertà. Proprio in questo fine settimana in quota si sta svolgendo Zuvolstock, la festa del gruppo alpini e della Pro loco che gli organizzatori hanno deciso di non sospendere, ricordando comunque la scomparsa del compaesano. Berzo Inferiore si trova così ancora al centro della cronaca peggiore: a poco meno di un anno da un altro incidente sul lavoro che, il 6 agosto del 2018, era costato la vita ad Alessandro Bontempi, 26 anni, deceduto sulla «A4» con un compagno di lavoro, Alex Vintu, di appena 19 anni, a causa del tamponamento da parte di un autoarticolato del furgone sul quale stavano viaggiando. • L.RAN.

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