Blitz animalista con minacce Alf «libera» tre cani dai box

di L.RAN.
L’avvertimento e uno dei box svuotato dagli animalisti
L’avvertimento e uno dei box svuotato dagli animalisti
L’avvertimento e uno dei box svuotato dagli animalisti
L’avvertimento e uno dei box svuotato dagli animalisti

L’episodio è avvenuto in una zona periferica di Breno, isolata e a discreta distanza dalle case. Un blitz animalista ha rubato i tre cani di proprietà di Luigi «Gigi» Ducoli, un cacciatore molto conosciuto a Breno per essere stato dipendente del Comune per un quarantennio, e oggi è referente per la località turistica del Gaver su nomina dal sindaco Alessandro Panteghini. NELLA NOTTE di sabato scorso qualcuno si è portato via due esemplari di setter, Jenna e Ibrra, e un lagotto romagnolo, Iron. Erano rinchiusi nei box costruiti su un terreno cintato che Ducoli ha in affitto nella località Gera-Balote, a ridosso dell’Oglio. I ladri, o meglio, dal loro punto di vista, i liberatori, si sono firmati con una sigla conosciutissima e storica dell’animalismo più estremo, «Alf», ovvero Animal liberation front, protagonista di innumerevoli raid in allevamenti intensivi e non solo di mezza Europa e in Italia. Questa volta i presunti militanti di Alf - sulla rivendicazione del gesto ci sono molti dubbi - hanno divelto la recinzione e danneggiato due cancelli d’ingresso. Poi, dopo aver prelevato i tre cani hanno lasciato sul posto un cartello col loro simbolo e con una minaccia: «Se prendi altri animali 6 morto». Se si sia trattato effettivamente di una visita di Alf per mettere fine alla presunta costrizione di tre cani lo dovranno stabilire le indagini dei carabinieri, ai quali il proprietario degli animali ha presentato denuncia lanciando anche un appello. «Se chi ha compiuto questo gesto ha davvero a cuore il bene di questi animali - osserva Ducoli - trovi per favore il modo di farceli riavere. Sono sempre stati rispettati e sono la compagnia di un bambino». Al netto dell’assalto illegale, sullo sfondo si staglia un dibattito per così dire di natura etologica. Gli animalisti ritengono che rinchiudere animali bisognosi di continuo movimento in spazi ristretti, come i cani da caccia, sia una forma di maltrattamento. D’altro canto i box come quelli di Luigi «Gigi» Ducoli sono comunissimi nel Bresciano, soprattutto se si tratta di cani impiegati per battute di caccia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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