Brivido a Sciano, la frana si ferma su una casa

di Claudia Venturelli
La frana caduta su una casa sottostante a Gorzone di Darfo
La frana caduta su una casa sottostante a Gorzone di Darfo
La frana caduta su una casa sottostante a Gorzone di Darfo
La frana caduta su una casa sottostante a Gorzone di Darfo

C’è la pioggia forte e incessante delle ultime ore all’origine della frana che ieri mattina, pochi minuti dopo le 9, si è staccata da un terreno privato finendo a ridosso di un’abitazione in località Sciano, a Gorzone di Darfo. Un brivido di paura, e poi il manifestarsi del disagio: a causa dell’ordinanza per la sicurezza firmata dal sindaco Ezio Mondini, una famiglia è stata costretta ad abbandonare la casa in cui vive dopo che i vigili del fuoco, allertati e arrivati sul posto in fretta, l’hanno dichiarata inagibile. PADRE, madre e un figlio di dieci anni: hanno trovato sistemazione nella residenza di parenti, ma per loro il Comune ha messo a disposizione una soluzione abitativa temporanea nell’attesa che un’impresa, già incaricata dal privato titolare del terreno in questione, esegua le opere di consolidamento e messa in sicurezza dell’area. Opere che richiederanno tempo: il terreno, intriso d’acqua, ha ceduto di schianto e ha invaso il giardino della casa sottostante arrivando, con terra e blocchi di cemento, fino ai muri perimetrali dell’abitazione. Fortunatamente non si registrano feriti, ma i vigili del fuoco hanno lavorato tutta la mattina per escludere la presenza di persone sotto il cumulo di macerie rotolate a valle. Già in mattinata sono intervenuti anche i tecnici comunali che con il geologo hanno fatto un doppio sopralluogo, necessario soprattutto per valutare se le due case a monte della frana fossero in sicurezza. Le risposte sono state confortanti e non hanno ulteriormente aggravato la situazione: «I due edifici posti sopra il terreno che è franato - ha dichiarato il primo cittadino in serata - non sono in pericolo ma restano sotto stretta osservazione; quindi resta in vigore solamente l’ordinanza di sgombero della famiglia che era già stata fatta uscire di casa». Il quadro non si aggrava ma resta un’amara considerazione, che ogni Comune è costretto a fare: il territorio è sempre più fragile e lo ricorda dopo ogni giornata piovosa, anche quando (è il caso di lunedì) non si tratta di bombe d’acqua ma solo di intere giornate bagnate. Questa è per ora l’unica situazione di dissesto che si è registrata in seguito all’ultima allerta maltempo in Valcamonica, ma basta guardarsi attorno per scorgere il problema. Il vicino Comune di Angolo Terme, a due anni di distanza dalla violenta precipitazione che l’ha colpito si sta ancora curando le ferite. •

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