Cantanti esordienti La prima di Avanzini

Ruota tutto attorno alle emozioni. Le sue, quelle che gli sono state trasmesse, quelle che respira tra la gente. Nicola (Nick) Avanzini ha provato a raccontarle facendo un viaggio introspettivo col suo primo album da solista. Si intitola «Giochi d’aria», ed è il regalo che si è fatto dopo la laurea in giurisprudenza. Dieci tracce che confermano quanto già sapeva, che la musica per lui «è vita». Lontano dalle banalità, il suo lavoro musicale e lirico racconta di sogni, dell’amore e delle speranze e lo fa con una musicalità che ti cattura. Lo dice lui stesso, bornese agente della polizia locale dell’Unione degli Antichi borghi, che sull’Altopiano del sole sta distribuendo, con successo, il nuovo disco. Con questa opera ha provato a ripercorrere i suoi 43 anni, «per riscoprire la gioventù passata. Questo è un percorso nato dalla necessità di farlo. Mi hanno insegnato - continua - che quando uno ha troppo deve togliere per lasciar spazio a quello che arriva dopo». Dalla realizzazione grafica a quella musicale, «Giochi d’aria» è tutto fuorchè banale e scontato. «Qui c’è un po’ tutto me stesso». I suoi 43 anni, le relazioni, le responsabilità, la speranza e l’amore «che è racchiuso nelle tracce “d'aria” e “di te”: è l’amore in tutte le sue forme, tra una mamma e un figlio, tra un padre e un figlio, ma anche quello verso se stessi». Un percorso che aiuta a fare uscire le emozioni, perché «i bambini le vivono senza filtri, siamo noi adulti che tendiamo a mascherarle. È stata la voglia di riscoprirmi e di riscoprire anche la mia gioventù a farmi fare questo tentativo».•. C.Ven.

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