Cavi elettrici addio, il paesaggio ringrazia

di Lino Febbrari
Media tensione: l’Enel «taglia» chilometri di fili sospesi Il paesaggio si libererà di un grande numero di pali
Media tensione: l’Enel «taglia» chilometri di fili sospesi Il paesaggio si libererà di un grande numero di pali
Media tensione: l’Enel «taglia» chilometri di fili sospesi Il paesaggio si libererà di un grande numero di pali
Media tensione: l’Enel «taglia» chilometri di fili sospesi Il paesaggio si libererà di un grande numero di pali

Dopo quelli dell’alta tensione cancellati in gran numero a metà dello scorso decennio, un’operazione «paesaggistica» attuata nell’ambito delle opere di mitigazione ambientale seguite alla costruzione del gigantesco elettrodotto che trasporta l’energia dalla Svizzera a San Fiorano, presto dal panorama camuno - specialmente dell’alta valle - spariranno centinaia di altri tralicci e pali della media tensione. Una buonissima notizia per la qualità del paesaggio effetto collaterale di due progetti per la razionalizzazione delle numerose linee elettriche che solcano il territorio: i piani sono stati presentati al Parco dell’Adamello e alla Comunità montana da Enel distribuzione. Venendo ai numeri, saranno abbattute circa 600 tra torri metalliche e altre strutture di sostegno, e l’energia elettrica, invece di viaggiare nei fili appesi agli isolatori, correrà sottoterra in nuove condutture la cui lunghezza complessiva supererà i 54 chilometri. Un rilevante investimento economico per il colosso elettrico e un grosso vantaggio per l’ambiente. Gli interramenti programmati sono dovuti essenzialmente ai guai provocati dalla famigerata tempesta Vaia, il catastrofico evento che a fine ottobre del 2018 ha devastato migliaia di ettari di boschi e che aveva causato danni rilevanti anche a decine di linee elettriche, da Pezzo alla bassa valle. «CONSAPEVOLE di ciò - spiega Gian Battista Sangalli, responsabile del settore Bonifica montana dell’ente comprensoriale -, finalmente l’Enel si è decisa a interrare la maggior parte delle linee da 15mila volts. Sono tre i blocchi principali di intervento: uno in Val Malga di Sonico dove è già in corso l’interramento dei cavi dal Ponte del Faeto fino alle malghe Premassone e Frino; un tratto che arriva poi fino alla diga del Baitone. Il secondo riguarderà l’area da Ponte a Fabrezza, in Valsaviore, fino al rifugio Stella Alpina, da dove la linea prosegue in aerea fino alla diga del Salarno. L’ultimo segmento preso in considerazione - aggiunge Sangalli -, i cui lavori partiranno a breve, è quello da Valle di Saviore alla località Rasega lungo la strada comunale che poi prosegue fino a malga Lincino». OLTRE a questi tre blocchi verrà attuato l’accordo di programma battezzato «Resilienza» e sottoscritto da Enel e ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente che prevede l’interramento di numerose altre linee, che si stagliano soprattutto in aree di particolare pregio ambientale. Spariranno tutte quelle che segnano il territorio tra Pezzo e Precasaglio di Ponte di Legno, la tratta da Vione a Vezza d’Oglio e da Incudine fino alla centrale di Edolo. I tralicci finiranno a terra anche a Capo di Ponte, Cemmo, Pescarzo, Cimbergo e Ceto. «Si tratta di demolizioni molto significative - osserva il tecnico forestale -, che avranno come risultato un notevole miglioramento sotto il profilo sia paesaggistico, e il paesaggio è una delle nostre risorse più importanti, sia della sicurezza per le utenze: l’erogazione della corrente non verrà più interrotta da alberi che si schiantano sulle linee». •

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