Coltellate in famiglia, pronta a risarcire

di PA.CI.
Ieri davanti al gip Paolo Mainardi si è aperta l’udienza preliminare
Ieri davanti al gip Paolo Mainardi si è aperta l’udienza preliminare
Ieri davanti al gip Paolo Mainardi si è aperta l’udienza preliminare
Ieri davanti al gip Paolo Mainardi si è aperta l’udienza preliminare

Ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato Lucia Mondinini, la 68enne di Artogne che lo scorso aprile ha ferito con tre coltellate il figlio dell’ex marito con cui da qualche tempo conviveva. La difesa della donna ha chiesto l’abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica sulla donna. Il gup Paolo Mainardi ha rinviato tutto al 18 gennaio. In quella data il giudice deciderà se accettare o meno la richiesta del difensore della 68enne. Entro il 18 gennaio le due parti potrebbero inoltre arrivare a trovare un accordo sul risarcimento che potrebbe alleggerire la situazione della donna. LUCIA MONDININI, che in passato era stata già denunciata per i maltrattamenti inflitti all’ex marito deceduto da qualche tempo la scorsa primavera era finita in carcere dopo avere sferrato tre coltellate (una al petto e due alla schiena) al figliastro, un 57enne con seri problemi di salute e invalido, al culmine dell’ennesima lite. Dopo averlo gravemente ferito, la donna invece che chiamare i soccorsi aveva deciso di medicare da sé il figliastro con cui i rapporti erano molto tesi. Con il passare delle ore le condizioni dell’uomo si sono aggravate e la donna preoccupata che la situazione potesse precipitare solo allora, a più di 24 ore dall’aggressione, ha deciso di chiamare il 112 e chiedere finalmente aiuto. «È caduto dalle scale», ha provato a raccontare la donna ai soccorritori e ai carabinieri. Mentre il 57enne veniva medicato per essere poi trasferito in ospedale, i carabinieri hanno interrogato la donna. Il suo racconto infatti non li aveva convinti. AI MILITARI è bastato ispezionare l’abitazione per recuperare gli indumenti della vittima, ancora sporchi di sangue: una felpa e una maglietta che presentavano dei tagli pienamente compatibili con le ferite presenti sul corpo dell’uomo. Incalzata dagli inquirenti Lucia Mondinini dopo alcune ore era crollata e aveva confessato l’aggressione. Per lei si erano aperte le porte del carcere. •

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