Contributi e prestiti per uscire dal disagio

La sede dell’Unione dei Comuni dell’alta Valcamonica
La sede dell’Unione dei Comuni dell’alta Valcamonica
La sede dell’Unione dei Comuni dell’alta Valcamonica
La sede dell’Unione dei Comuni dell’alta Valcamonica

Viaggia su due livelli diversi la campagna che l’Unione dei Comuni dell’alta Vallecamonica ha appena deciso di lanciare per offrire un aiuto concreto alle famiglie finite in condizioni di difficoltà economica a causa della pandemia. Nella serata di giovedì, la giunta dell’organismo ha approvato sia l’erogazione (a richiesta) di un contributo a fondo perduto, che nei casi più complicati potrà raggiungere l’importo massimo di 3000 euro per nucleo familiare, sia la concessione di «prestiti d’onore» fino a 5000 euro, senza garanzie e senza interessi, da restituire in 50 rate mensili a partire dal gennaio del prossimo anno. L’iniziativa proposta dai sindaci di Pontedilegno, Ivan Faustinelli, e di Temù, Giuseppe Pasina, è stata condivisa anche dai colleghi di Vione, Vezza, Incudine e Monno. Saranno i sei Comuni a gestire le domande, che gli interessati dovranno presentare agli uffici preposti entro il 15 marzo, e di concerto con l’assistente sociale a decidere di volta in volta, sulla scorta della valutazione fatta, la somma da erogare e la tipologia dell’intervento da effettuare, ossia se concedere il prestito d’onore oppure il contributo a fondo perduto; che comunque non potranno essere cumulabili. Il sostegno economico verrà concesso in via prioritaria alle persone che non possono contare su nessun genere di ammortizzatore sociale, che vivono da sole e che magari sono costrette a pagare un affitto. Faustinelli ha precisato che i fondi necessari verranno attinti dai contributi per le funzioni fondamentali concessi lo scorso anno ai Comuni dallo Stato proprio per far fronte all’emergenza prima sanitaria e poi sociale, e che se gli stessi non fossero sufficienti per soddisfare tutte le richieste, l’Unione è pronta ad allargare le maglie e ad accendere un mutuo bancario. Secondo il sindaco di Ponte sono più di 300 le persone senza reddito da quasi un anno nei sei paesi dell’alta valle. «Qualora fossero di meno - conclude Faustinelli - vorrà dire che la situazione reale è meno grave di quanto avevamo stimato».•. L.Febb.

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