«Croce di Job crollata Tragedia annunciata»

•• C’erano stati, in appello, sconti di pena per i due imputati. Ora del giudizio di secondo grado sulla morte di Marco Gusmini, 24 anni, ci sono le motivazioni. Il giovane bergamasco morì il 24 aprile del 2014 travolto dalla Croce di Cevo. Si trovava lì con una comitiva di Lovere, il paese in cui viveva e non riuscì a spostarsi quando la Croce crollò al suolo. I ricorrenti in secondo grado in realtà erano tre, ma uno di loro, don Filippo Stefani, è deceduto prima del processo d’appello. Sono stati quindi processati Marco Maffessoli, presidente dell’associazione culturale Croce del Papa, assistito dall’avvocato Gianluca Venturini era stato condannato in primo grado a due anni e in appello la pena è stata ridotta a un anno e quattro mesi. Sconto di pena anche per Lino Balotti, assistito dall’avvocato Claudia Romele. Nel suo caso la pena passa da nove a sette mesi. Nelle motivazioni si legge, tra l’altro, che: «va condivisa pertanto la valutazione del Tribunale di effettiva titolarità in capo a ciascun componente del consiglio direttivo, in quanto tale - e a prescindere dalle sue conoscenze e capacità tecniche, per quanto sopra già detto - del potere di impedimento dell’evento, quanto meno sotto forma di potere-dovere di sottoporre la questione manutenzione all’organo collegiale per sollecitarne l’intervento». Si è trattato quindi, secondo la corte d’appello, di una responsabilità omissiva.•. M.P.

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